Ecco perché Mattarella non vuole vedere i leader dei partiti

Salvatore Merlo

Il presidente uscente sarà riconfermato. E chiede di evitare la passerella di segretari piangenti, come nel caso di Napolitano nel 2013: “Parlate con Draghi e Draghi poi parla con me”

Il presidente Mattarella ha fatto sapere che non intende ricevere un pellegrinaggio di leader politici al Quirinale. Incontrerà i capigruppo questo pomeriggio, ma non Enrico Letta, Matteo Salvini e Giuseppe Conte. 

Non ci sarà insomma, per la sua prevedibile anzi praticamente certa rielezione, quella stessa passerella di segretari piangenti e con il cappello in mano che caratterizzò la rielezione sofferta di Napolitano nel 2013. “Parlate con Draghi e Draghi poi parla con me” è il messaggio del presidente.

   

A che serve? A rimettere Draghi in sella a Palazzo Chigi. Per prima cosa. I partiti infatti dovranno riversare il loro piagniucolio supplicante nelle orecchie del presidente del Consiglio. Trattando con lui. E di fatto ponendo le condizioni per recuperare gli equilibri di forza che questa acrobatica, per non dire dilettantesca, sequela di votazioni quirinalizie aveva terremotato.

 

  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.