L'incontro tra Di Maio e Casini

Valerio Valentini

Il ministro degli Esteri, al contrario di Conte, punta a una soluzione condivisa. L'ex presidente della Camera vive una giornata forse decisiva per la sua candidatura, l'incrocio, che dicono casuale, con il grillino potrebbe rafforzare la sua posizione

Casuale, dicono. Ma in certe occasioni anche la casualità diventa significativa. Succede tutto intorno a mezzogiorno, davanti la sala riservata ai membri del governo a Montecitorio. Mentre i grandi elettori procedono secondo rito della chiama, Luigi Di Maio incrocia Pier Ferdinando Casini. Eccolo, il quirinabile più quotato di giornata e un suo possibile sostenitore. L'ex presidente della Camera vive del resto una giornata forse decisiva, per la sua candidatura. Perché un fronte centrista che passa da Renzi a Guerini, Toti e Bernini, insomma con addentellati un po' un tutti i partiti, ha deciso di votare per lui. Per pesarlo. Per contarsi. Per dare consistenza a un'ipotesi finora solo accennata.

E nella mattinata decisiva, ecco che Casini incontra Di Maio, il più mobile dei leader, quello che gioca su più tavoli. E che, a differenza di Giuseppe Conte, punta a una soluzione condivisa, che garantisca stabilità al governo. Una soluzione alla Casini, appunto

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.