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Dpcm: operazione nostalgia

Redazione

La burocratizzazione del governo Draghi sul green pass ricorda l’èra contiana

L’approvazione del Dpcm che elenca le attività e i servizi ai quali si potrà accedere senza green pass sembra  un’operazione nostalgia. La mente corre immediatamente ai decreti del  governo Conte. Va bene l’introduzione del green pass, ma con quest’ultimo provvedimento si vira verso un confusionario quanto inutile eccesso di burocratizzazione di ogni aspetto della vita quotidiana. Si accumulano i segnali di una lenta ma progressiva ‘contizzazione’ del governo Draghi, che sembra aver perso la sua spinta iniziale.

  

A tutto ciò va sommata la natura contraddittoria del provvedimento in diversi suoi punti. Infatti, a un’analisi letterale del testo si evince che l’accesso a determinati esercizi, quali ad esempio i supermercati, sarà sì consentito alle persone sprovviste di green pass ma solo per l’acquisto di beni di prima necessità. Ai titolari di questi esercizi viene così demandato il compito di assicurare il rispetto di questa misura attraverso controlli anche a campione. Dopo una pioggia di critiche, evidentemente a Palazzo Chigi si sono mossi per correggere il tiro ricorrendo al solito strumento delle Faq. E anche in questo caso l’effetto “giorno della marmotta” è dietro l’angolo, con provvedimenti attuativi di altri provvedimenti che necessitano di essere spiegati da Faq.

 

Fatto sta che queste Faq più che una precisazione sono una retromarcia. Qui infatti si spiega che “l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie”, smentendo  il contenuto del Dpcm che parla di controlli a campione. E ancora, senza green pass non si potrà neanche andare alla Posta per ritirare la pensione, attività evidentemente non ritenuta “essenziale”. Ma dal momento che la spesa queste persone in qualche modo la dovranno pur fare visto che non di sole Faq vive l’uomo, poche ore dopo l’approvazione del Dpcm il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha spiegato che servirà un “chiarimento”. L’ennesimo. Manca solo la diretta Facebook.

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