Il caso

L'ex deputato Pd Ginefra: “Sciolto nell'acido e fatto sparire dal direttivo della sezione”

Michele De Feudis

Il lamento dell’ex enfant prodige della sinistra barese, marito della leghista Laura Ravetto: “Altri ex parlamentari sono stati valorizzati”. La replica del deputato dem Ubaldo Pagano: “Vive da tempo a Roma:  usa linguaggio eccessivo. Lo ri-coinvolgiamo, se sarà più presente in Puglia”

Bari - “Mi interrogo spesso, anche leggendo con soddisfazione di ex colleghi valorizzati in una pluralità di ruoli pubblici, sul perché io sia stato “sciolto nell’acido” e fatto scomparire persino dal direttivo di una sezione”: Dario Ginefra - una volta enfant prodige della sinistra barese, già veltroniano doc, poi parlamentare Pd per due legislature, e dopo la mancata rielezione nel 2018 dimenticato dal suo partito - consegna  ai social questa amara riflessione, usando parole tranchant, indirizzate inevitabilmente contro una presunta “cupola” del Pd emilianista (il governatore recentemente ha ribadito che “il Pd c’est moi”).

 

Nel suo j’accuse, Ginefra, marito della deputata leghista Laura Ravetto, sottolinea come sia stato fatto fuori anche dalla minigiunta del circolo di Bari Madonnella, considerato in area franceschiniana, sotto l’egida del deputato Alberto Losacco. Nella sezione di via Zara, a pochi passi dalle case popolari del quartiere, l’ex deputato ha fatto militanza fin da giovanissimo, è stato leader della Fgci, poi dirigente del Pds. Da capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale si era fatto apprezzare per competenza e equilibrio anche da esponenti del fronte opposto.

 

Ginefra, ora dg di una multinazionale che opera nel settore delle consulenze, pone un interrogativo alla sua comunità politica in merito alla sua cancellazione dal panorama politico pugliese: “Me lo domando perché credo sia il primo caso di rimozione totale di un “quadro” che dall’età di 14 anni ai 50 non ha mai smesso di portare il proprio contributo di idee e di lavoro alla “ditta”. Me lo domando perché questo avviene davanti alla mera presa d’atto di una miriade di ex ragazzi e ragazze cresciute con me e che sono così presi dal loro lavoro da non essersi mai posti questo tema. Me lo domando perché non ho nostalgie ma, come sa chi mi conosce bene, non rinuncio nella mia vita a servire il mio Paese persino da semplice cittadino che prova, attraverso il proprio modo di interpretare la quotidianità, ad essere parte di una comunità oltre ogni forma di individualismo”.

 

Secondo alcune indiscrezioni il governatore Michele Emiliano avrebbe in passato pensato di coinvolgerlo nelle attività dell’antimafia sociale regionale, con un incarico ad hoc, ma questo percorso non si è mai concretizzato.

 

La protesta di Ginefra ha fatto discutere molto i dem locali e in tanti hanno solidarizzato su Fb con l’ex deputato. C’è anche una replica istituzionale, quella del deputato barese Ubaldo Pagano, ex segretario provinciale (ora il partito è commissariato per irregolarità congressuali): “Ginefra vive a Roma da molti anni. L’immagine dello scioglimento nell’acido la ritengo eccessiva e collegabile ad altri infausti episodi. Detto questo ci mettiamo poco tempo a ri-coinvolgerlo in tutti gli organismi e le assemblee territoriali. Se lui sarà disponibile e il tempo lo porterà ad essere più presente in Puglia, dal momento che è un esponente progressista di grande valore”.

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