festa dell'ottimismo

Carfagna striglia il centrodestra: "E' tempo di scegliere: con Polonia e Ungheria o con l'Ue"

Il ministro per il Sud: "La coalizione vince solo se a guida moderata e liberale. Lavoriamo a un bipolarismo civile. Sul Pnrr una rete di protezione contro gli sprechi"

Redazione

"Fino ad oggi Forza Italia ha garantito una sorta di ombrello di credibilità per la coalizione di centrodestra in Ue: non può più funzionare così, è arrivato il momento di decidere se seguire polacchi e ungheresi o ammettere che l'Europa è cambiata, non è più quella dell'austerithy ma capace di mettere in campo una colossale opera di solidarietà". Il ministro per il Sud Mara Carfagna striglia con queste parole gli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni, intervenendo alla Festa dell'Ottimismo a Firenze. "Solo un centrodestra a guida moderata, liberale ed europeista ha chance di vittoria", aggiunge l'esponente di FI. Che auspica per i mesi venturi una diversa interpretazione delle dinamiche politiche che hanno contrapposto le diverse coalizioni, fino all'avvento del governo Draghi. 

Ma la dimensione di salvezza nazionale può essere auspicabile anche dopo il 2023? "Non sappiamo con quale legge andremo a votare. Questa esperienza dimostra però che il bipolarismo muscolare non è un destino ineluttabile. Forze che siedono allo stesso tavolo hanno dimostrato di saper dar vita un governo di unità nazionale e contrastare la pandemia. Bisogna interrogarsi sullo spirito repubblicano che ha animato le forze politiche in questa fase", dice il ministro. Che sulla capacità di rivedere la legge elettorale entro il termine della legislatura non vede ampi margini di manovra. "Non so se si arriverà alla riforma della legge elettorale. Ma i tempi sono maturi per ragionare di una riforma delle regole del gioco che possa durare per più di una legislatura. Utilizzare la legge elettorale come strumento per ritagliarsi una vittoria su misura contribuisce a creare quel caos che non ha fatto bene al paese. Per cui bisognerà ripensare un sistema che garantisca governabilità e stabilità". 

Certo quel che sembra intrecciarsi con la partita del Quirinale, e cioè l'eventuale chiamata alle urne, non rasserena il ministro. "Le elezioni anticipate affonderebbero il Pnrr. Nel 2018 ci abbiamo messo quattro mesi per insediare un governo. Pensiamo cosa vorrebbe dire oggi che siamo soggetti al cronoprogramma della commissione europea". Fondi europei che, peraltro, sono fonte di apprensione per la storica incapacità di spesa evidenziata dalla generalità dei territori del paese. Possiamo essere ugualmente ottimisti? "Credo di sì. Oltre ai fondi questa volta ci sono anche gli strumenti ed una rete di protezione costruita per evitare sprechi. Se questo non dovesse bastare, come ipotizzato da alcuni sindaci - ha aggiunto il ministro forzista - siamo pronti a intervenire con altre misure perché l'obiettivo è quello di non sprecare nemmeno un euro".

Altre questioni discusse nella festa del Foglio. Esiste davvero la doppia Lega? "Con i ministri Giorgetti e Stefani lavoro bene su progetti specifici. C'è un rapporto sereno e proficuo. Ma che all'interno del partito ci siano più anime è innegabile". Partita Quirinale. Berlusconi ha chance di farcela a essere eletto? "La candidatura è un suo diritto, visto che è leader più influente del centrodestra italiano e tra i più influenti della storia di questo paese. Avrebbe le carte in regola. A oggi non è stata avanzata la sua candidatura. In alternativa sarebbe molto bello se si ragionasse sul nome di una donna. Le grandi elettrici sono un el numero, si parte da una base numerica notevole".

Ultima curiosità. Qualcuno evoca sempre il grande centro che la vedrebbe corteggiata dai vari Renzi e Calenda. Cosa risponde? "Capisco il lavoro degli opinionisti ma sono abituata a fare i conti con la realtà. Oggi questa legge elettorale dispone un bipolarismo. Lo ripeto, personalmente continuo a preferire un centrodestra a guida moderata". 

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