L'uscita

Di Battista: "Il M5s vale meno dell'Udeur". Vaccini per i bambini? "Non mi fido"

"Siamo nel Draghistan"

Vuole Zagrebelsky presidente della Repubblica, con la Raggi immagina di fare qualcosa, il vaccino "meglio se lo produce una casa farmaceutica italiana". Il flusso di coscienza del Dibba

E' il solito flusso di coscienza. Precede un nuovo documentario. E' un altro paragrafo del "romanzo di formazione" di Alessandro Di Battista. Intervistato dal Corriere della Sera l'ex deputato del M5s ha liquidato il suo ex partito. Il M5s? E' meno dell'Udeur: "L'Udeur toccava più palla. Il M5s oggi è drammaticamente irrilevante". Straparla di "Draghistan", lascia intendere che possa candidarsi (alle elezioni di Roma, la sua lista ha preso meno consensi di un amministratore di condominio).

 

Per la sezione proposte: Al Quirinale vede bene il costituzionalista girotondino Zagrebelsky (Rodotà prima che morisse venne anche lui candidato salvo poi essere definito da Beppe Grillo "un miracolato della rete").

Per la sezione piccolo chimico e vaccini: "Sulla somministrazione del vaccino under 12 ho molti dubbi. Se esistesse in Italia una casa farmaceutica pubblica ne avrei di meno". E' in pratica sovranista alla venezuelana. E' convinto che qualcuno del M5s lo rimpianga (ancora brindano per la sua uscita). Io nel M5s? "Per convincermi a rientrare devono disconoscere il 90 per cento di quello che hanno fatto in nove mesi".

 

Di Berlusconi? Vabbé. Lasciamo perdere ("tra un po' dirà che ho fatto bene a leggergli la sentenza Dell'Utri sotto casa". Sulla rielezione del capo dello stato dice una cosa sensata: "Sono contro il secondo mandato" (piena sintonia con il Pd che ha perfino presentato un ddl).

La carezza per la Raggi "la vorrei con me".  Alla fine, quando parla diverte. Quando tace manca. E' sempre super Dibba

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