Il Sud volta le spalle al sovranismo e il Pd vince dovunque, Mastella a parte

Michele De Feudis

Conferma per il civico-progressista Coletta nella Latina di Durigon. Exploit di Franz Caruso a Cosenza che ribalta il successo alla regionali di Occhiuto; a Isernia il centrosinistra espugna una roccaforte del governatore Toma. Altri cinque anni a Caserta per l’uscente Mari

Il vento populista non soffia più nel Mezzogiorno e così il centrosinistra fa il pieno di sindaci nei ballottaggi. Con l’eccezione di Benevento, dove si afferma l’eterno Richelieu centrista, Clemente Mastella. L'onda populista delle politiche e delle europee sembra essersi infranta sulle contraddizioni gialloverdi: le liste dei grillini e del Carroccio sono presenti a macchia di leopardo con risultati modesti, mentre appare rilevante l’astensione. Il fronte progressista si impone a sorpresa a Latina con il sindaco uscente, il progressista Damiano Coletta (nel primo turno l’ex primo cittadino Vincenzo Zaccheo del centrodestra aveva sfiorato la vittoria); a Cosenza il socialista Franz Caruso ha ribaltato il risultato di quindici giorni fa (era in vantaggio contro il quasi omonimo Francesco Caruso del centrodestra) riportando la città a sinistra dopo dieci anni; a Caserta Carlo Marino è stato confermato sindaco, sbaragliando Giampiero Zinzi, candidato leghista. A Isernia ha vinto per il centrosinistra Piero Castrataro, che ha espugnato una città-fortino per il governatore Donato Toma e per l’eurodeputato forzista Aldo Patriciello. Benevento resta feudo del leader centrista Clemente Mastella, che sbaraglia l’avversario Diego Perifano (Pd), con il sostegno di Vincenzo De Luca: come il collega pugliese Michele Emiliano, il governatore sceglie chi appoggiare in autonomia rispetto alla linea del partito nazionale.

Ogni contesa è segnata da peculiarità. A Latina Coletta non avrà la maggioranza in consiglio comunale, dove i numeri sono per la maggioranza di centrodestra. Volendo ovviare all'anatra zoppa dovrà cercare intese con qualche deluso o malpancista. La vittoria progressista, con forte impronta civica, avviene nella città dell’ex sottosegretario Claudio Durigon, proconsole salviniano, e in un territorio dove i meloniani hanno storicamente rivendicato il proprio radicamento.

Mastella, dopo la conferma a sindaco di Benevento, ha usato una metafora con richiami tra Bibbia e antica Roma: “Avevo contro un'arca di Noè. Ho vinto come Mario contro Silla”.

In Calabria fa rumore il successo di Franz Caruso a Cosenza: solo qualche settimana fa, alle regionali, il governatore forzista Roberto Occhiuto era stato il più votato in quel territorio (43%), mentre nelle comunali ha prevalso la “reunion” del fronte progressista (diviso nella competizione per la Cittadella regionale). Caruso, che ha rinverdito la tradizione socialista di Giacomo Mancini, era appoggiato solo da Psi, Pd e una civica personale, mentre il fronte conservatore aveva ben dieci liste al suo fianco.