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La piazza di Michetti, tra il Cav. e BelloFigo la Meloni si gioca tutto

Le bandiere di Forza Italia salutano la telefonata di Berlusconi. Sgarbi reinventa l'inquisizione, Bertolaso fa promesse alla nipotina. La leader di FdI resta sola sul palco. Sembrano gli anni Settanta, e invece no

Gianluca De Rosa

Se non fosse per i videocollegamenti Zoom di Matteo Salvini a colorare i teleschermi sul palco, sembrerebbe di stare negli anni ’70. Il comizio di chiusura della campagna di Enrico Michetti Campo de’ fiori tocca i problemi di Roma, ma alla fine gira tutto sulla polemica delle ultime settimane. “Fascismo e comunismo sono stati sconfitti dalla storia e oggi gli estremisti di Forza nuova sono i migliori amici del Pd”, ripetono più o meno tutti. D’altronde la giornata era cominciata con le scritte vandaliche fuori dalla sede del comitato Michetti. “Fascista”, “Ricordati di piazzale Loreto” e simboli delle Br. “Io – ripete invece lui – sono democristiano, e oggi è come il ‘48: loro pensavano di aver vinto e invece vinse la libertà, andiamoci a riprendere il Campidoglio”.

E qui i paradossi si accumulano. Campo de’ Fiori è da sempre la piazza per eccellenza delle manifestazioni anticlericali, il luogo del rogo di Giordano Bruno. Ma a ricucire i paradossi ci pensa un uomo che sa sguazzarci bene, l’assessore in pectore alla Cultura Vittorio Sgarbi. La sinistra - dice - oggi è come l’inquisizione, e quindi “voi siete fuorilegge, siete fascisti”. Michetti è il candidato di Meloni, ma a riempire la piazza è Forza Italia. Accanto ai tricolori le bandiere forziste sono le più numerose. E il perché lo si capisce poco dopo, quando risuona la voce del Cav., che parla al telefono: “Andate a votare, andate a votare”, ripete. Sul palco l’intervento vero lo fa Meloni. “Finora ha vinto la sinistra, è più brava di noi perché è più cattiva e potente. Ma hanno vinto la campagna elettorale, non le elezioni, perché c’è un potere che li batte tutti: il popolo”. Guido Bertolaso invece regala una clip. Con tanto di statuetta di San Gregorio Armeno racconta: “Alla mia nipotina ho promesso che se vincerà Michetti ripulirò Roma come ho fatto a Napoli”. Poco più in là, c’è addirittura chi protesta per essere stato epurato. “Proprio come Giordano Bruno”, urla. Si chiama Ferdinando, 75 anni, ex funzionario del ministero dei Trasporti. “Mi hanno cacciato come a Trump solo perché mi sono arrabbiato con quell’italonero che nelle sue canzoni invita  le donne”. C’è l’ha con BelloFigo. Siamo decisamente nel 2021.