il ritratto

Chi è Roberto Occhiuto, il volto del centrodestra (moderato) che vince

Michele De Feudis

Il neogovernatore calabrese, capogruppo alla Camera di Fi, ha sbaragliato i rivali: cresciuto nella cantera della Balena Bianca, dal 2013 è un berlusconiano di stretta osservanza. Coniuga garantismo e sensibilità antimafia

Il centrodestra aggregante e moderato è vincente nelle regionali della Calabria con il volto di Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera (parlamentare azzurro alla terza legislatura). Il neogovernatore, 52 anni, ha un lungo cursus honorum iniziato nella Dc: si è fatto le ossa in consiglio comunale negli anni novanta, osteggiando la giunta socialista di Cosenza guidata da Giacomo Mancini. Poi ha proseguito fino al 2013 con passaggi nelle varie formazioni centriste (Ppi, Cdu, Ccd, Fi e Udc), fino alla stabilizzazione nella cosa berlusconiana. 

In questa contesa, nella quale sfidava Amalia Bruni per il centrosinistra più il Movimento 5 stelle, Luigi De Magistris (sinistra e civici) e Mario Oliverio (Identità calabrese), ha raccolto con vigore, sostenuto da Fi, Fratelli d’Italia, Lega, Udc, Forza Azzurri, Coraggio Italia e Noi con l’Italia, l’eredità di Jole Santelli (scomparsa nell’ottobre 2020) ed è accreditato dai primi exit poll di consensi vicini al 50%.

 

Chi è Roberto Occhiuto

Di estrazione culturale centrista, laureato in Economia, è giornalista, ha anche delle televisioni private. Alla passione per la politica e la comunicazione unisce anche interessi nel mondo del vino, producendo nettari raffinati grazie ai vigneti dell’Alto Ionio. Ha anche il fratello sindaco di Cosenza, particolare non secondario in un territorio nel quale le grandi famiglie spesso si caratterizzano per un impegno politico rituale sui territori. Non a caso è il voto delle regionali del 2000 a lanciarne la stella nella costellazione berlusconiana meridionale, grazie a 9mila preferenze che però non lo preservano dalle contese interne agli azzurri. Allora scelse di accasarsi con il Ccd di Pier Ferdinando Casini, ma anche in questa formazione registra attriti: nel 2013 il leader Lorenzo Cesa opta per il seggio calabrese al fine di favorire l’elezione del parlamentare pugliese Angelo Cera, e così Occhiuto è costretto temporaneamente a saltare un giro e così torna in Forza Italia (andrà a Roma solo con selezione nel 2014 dello stesso Cesa a Strasburgo). Nel 2018 viene ancora rieletto al Parlamento nelle fila di Forza Italia come capolista nella circoscrizione Calabria. Il 15 febbraio viene promosso capogruppo facente funzioni dopo la nomina di Maristella Gelmini a ministro per gli Affari regionali.

Nelle politiche del 2018 è rieletto in parlamento come capolista di Forza Italia e subentra a Maristella Gelmini nel ruolo di capogruppo subito dopo la sua nomina come ministro nel governo Draghi. 

 

Garantismo antimafia

“Mi sono candidato a presidente della Calabria - ha detto al Corsera - e sono stato il primo a voler sottoporre al vaglio dell’Antimafia le liste dei candidati. La ’ndrangheta è un cancro. Sono favorevole a un’attenzione altissima. Ma la mafia non può essere pretesto per non finire i processi”: questa la posizione espressa dal neogovernatore, che auspica una lotta senza quartiere ai clan attraverso “processi veloci, una giustizia giusta e assicurando risorse agli inquirenti”, nel tentativo di animare una ridefinizione del reato di abuso d’ufficio, che falcidia decine di sindaci senza macchia in tutta Italia.

Apprezzato da Matteo Salvini (“non bisogna essere scienziati per capire che Roberto vince le elezioni”), elogio da Antonio Tajani (aveva previsto il suo successo con “almeno 20 punti di scarto”) con il suo successo indiscutibile - più forte anche della campagna giustizialista orchestrata da Domani a ridosso del voto - offrirà l’occasione per una riflessione autocritica interna alla coalizione di centrodestra: l’alleanza calibrata sul centro - e non sui sovranisti - in Calabria decolla e non ha bisogno di mettere in campo volti civici di ripiego.

 

La sfida del governo del territorio

Per Occhiuto “la sanità è la prima emergenza” calabrese e “va riformata”. Il suo impegno è quello di affrontare i dossier rifiuti, lavoro digitalizzazione e risorse idriche, ma soprattutto animare una grande campagna per l’infrastrutturazione della regione, partendo dalla Statale ionica.