I mal di pancia nel Pd sul ddl Zan. Taricco: “Tre articoli da cambiare”

Nel centrosinistra c'è chi chiede di correggere la norma contro l'omotransfobia. Come il senatore dem Mino Taricco, che la ritiene necessaria ma indica alcune modifiche perché diventi una buona legge

Francesco Cocco

Il senatore Mino Taricco del Partito democratico è tra coloro che, pur ritenendo una legge come il ddl Zan necessaria, non nasconde che ci siano delle modifiche da fare. E indica tre punti da cambiare per poter dire di aver fatto una buona legge. Ovvero, l'articolo 1, con la definizione dell'identità di genere "che è non necessaria in questo testo e che, così com'è formulata, rischia di fare un discorso che nulla c'entra con questo provvedimento".

  

C'è poi l'articolo 4 in cui Taricco ravvede, nella formulazione attuale, "il rischio di una riconducibilità a fattispecie di reato di semplici espressioni di pareri ed opinioni"; e infine l'articolo 7, per quanto riguarda la scuola. "Non credo sia sensato nelle scuole di ogni ordine e grado andare a discutere di questo tipo di tematiche", sostiene Taricco. E dice di credere che tra i suoi colleghi del Pd ci siano molti che condividono queste perplessità.

  

Alla domanda se, qualora questi punti non venissero modificati, voterebbe comunque la legge, Taricco risponde: "Al momento è prematuro dirlo" e aggiunge che in questo momento l'obiettivo è creare le condizioni perché si possa trovare un testo migliore che, specifica Taricco, "è assolutamente da approvare".

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