I leghisti di Bruxelles mollano Salvini e bussano a Tajani: "Basta col sovranismo"

Valerio Valentini

L'ex truce rimasto a metà del guado: con Draghi, ma anche con la Le Pen. E così il vicepresidente di Forza Italia ha buon gioco ad attrarre gli europarlamentari del Carroccio. L'ultima è Luisa Regimenti. Fotografia di un gruppo allo sbando

Dicono che Antonio Tajani c’abbia quasi preso gusto: “Ormai sono loro che vanno da lui senza che neppure lui debba cercarli”, dice chi raccoglie le confidenze del vicepresidente di Forza Italia. “Loro”, nella fattispecie, sono gli europarlamentari leghisti. I quali, con una tendenza uguale e contraria a quella che a Roma porta molti azzurri a bussare alla porta di Matteo Salvini, continuano ad abbandonare il gruppo sovranista di Identità e democrazia. L’ultima è stata Luisa Regimenti. Romana, classe ’58, presidente nazionale dell’Associazione nazionale medici legali, dopo essere stata eletta a Bruxelles aveva sempre gradito con una certa insofferenza la compagnia molesta di lepenisti e estremisti di destra tedeschi di AfD. Fino a quando, nel weekend, ha maturato la decisione: “Mentre a livello italiano si discute di partito unico del centrodestra, qui siamo costantemente ridotti all’irrilevanza dalle posizioni di Id, per cui non ha senso restare”, s’è sfogata coi suoi colleghi. E ieri ha annunciato il suo addio. Andrà nei “Non iscritti”, per un po’, perché ogni espiazione ha bisogno del suo ravvedimento operoso. Ma poi il suo ingresso in Forza Italia, dove già sono entrati due suoi ex colleghi, è scontato.

 

Fotografia di un partito che vive una crisi identitaria, con un Salvini rimasto a metà del guado tra il suo sovranismo irrisolto e la sua folgorazione per Mario Draghi. Un’ambiguità che, ovviamente, proprio in Europa produce delle convulsioni. E così il Carroccio vede fuggire verso la Meloni chi, come Vincenzo Sofo, nell’assalto all’ortodossia di Bruxelles ci crede ancora. E al contempo non riesce a trattenere quella che la svolta filo-Ppe la vogliono davvero. Il primo fu Andrea Caroppo, leghista pugliese entrato in contrasto col ras locale Roberto Marti e con Mr Papeete Massimo Casanova. Poi è toccato a Lucia Vuolo, lunga militanza in An e nel Pdl prima di entrare nella Lega, che è stata attratta da FI poche settimane fa. Ora la Regimenti. Col Cav. che è già pronto a fare una nuova videoconferenza per darle il benvenuto, come ha già fatto per i precedenti nuovi arrivi. E con Tajani che si sfrega le mani: “Lasciate che i pargoli vengano a me”.

  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.