L'intervista

"Federarsi con FI per aiutare Draghi. L'euro è irreversibile". Parla Fontana, il vice di Salvini

"Nessuna annessione, ma solo opportunità"

Carmelo Caruso

"Un gruppo unico per non disperdere le forze di centrodestra. L'auspicio è che un giorno anche la Meloni ne faccia parte". Parla Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega

Anche nella Lega c’è dunque chi è pronto a difendere e spiegare perché “federarsi è un’occasione”. Si tratta di Lorenzo Fontana ed è vicesegretario di Matteo Salvini, ex ministro della Famiglia. Per quale ragione Lega-FI insieme? Serve a voi ma perché dovrebbero venirci loro? Perché Forza Italia dovrebbe farsi annettere e scomparire? “Perché nessuno vuole annettere qualcosa e qualcuno. Perché abbiamo l’ambizione di presentarci come la prima grande forza del governo Draghi. Perché il centrodestra ha delle sfide che può e deve vincere. Elezioni del capo dello Stato, amministrative,  politiche. Una federazione per incidere e non disperdersi”. Dice Fontana che la federazione al momento è aperta a quei partiti di centrodestra che sostengono una “esperienza di governo particolare”, ma aggiunge pure che “si può solo auspicare che gli amici di FdI, e Giorgia Meloni, un giorno ne possano fare parte”. Una federazione “per evitare la scomposizione, la nascita di sigle che arricchiscono l’offerta del centrodestra ma che finiscono per indebolire il centrodestra”. Non è un partito unico. Cosa vuole essere? Risponde: “E’ il vestito migliore che può indossare il centrodestra di governo. E’ un appello rivolto a chi si immagina un grande centrodestra a fianco di una figura straordinaria come Draghi. E’ una scommessa e una reciproca opportunità”. 

 

Dice Fontana: “C’è chi vuole il suicidio del centrodestra e chi invece pensa che Lega-FI insieme siano un’attrazione irresistibile per gli elettori. Capisco lo scetticismo ma perché non provarci?”. Al momento non si è compresa la forma che dovrebbe avere un gruppo unico parlamentare. Si conosce invece la contrarietà di FI ma anche di una parte della Lega, forse di Umberto Bossi. E’ davvero sicuro che sono tutti d’accordo? Replica: “Su una cosa sono d’accordo. E’ passata un’idea sbagliata”. Quale sarebbe? “Che siamo alla fusione, al partito unico. Sono il primo a dire che un evento del genere è lontano. Una federazione è una cosa diversa. Nel progetto si parla di federazione parlamentare. E’ stato Bossi il primo a insegnarci che ci si può alleare senza perdere la nostra identità. Cosa era la Casa delle Libertà se non una federazione?”.

 

Dice dunque, e ancora, che un partito come la Lega, che è composto di leghe, che chiama le sue riunioni “federale”, non può avere “paura della parola federazione”. Si vorrebbero insomma federare perché insieme, Lega e FI, pensano di essere “in discreto vantaggio e di intercettare il paese meglio della sinistra. Una federazione quindi come si faceva nell’antica Grecia fra le città per contrastare gli stranieri”. Una falange per Draghi? Risponde: “Ripeto, una forza compatta e massiccia accanto a un premier che sta sorprendendo la Lega. Le sue idee coincidono con le nostre. Di sicuro con le mie battaglie: demografia, natalità”.

 

E’ lo stesso Draghi che ha detto che l’euro è irreversibile. Anche questo coincide con la Lega? “Grazie all’autorevolezza di Draghi, e dopo la pandemia, l’Europa è cambiata. In un’Europa senza austerità, senza rigidità, è chiaro che è irreversibile”. Dice dunque Fontana che “l’Europa si è salvinizzata”, che Draghi si è rivolto alla Turchia come “nessuno si era mai rivolto”, che la Lega in Europa “ha sempre dialogato con tutti ma che erano gli altri a non volersi confrontare con noi”. Draghi ha consegnato un passaporto di credibilità alla Lega? Fontana: “Siamo entrati al governo per dimostrare che non eravamo sporchi, cattivi e pericolosi. Non lo siamo mai stati, ma grazie a Draghi anche l’Europa si è finalmente accorta di questo”.
 

  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio