Doppia sfida al leader della Lega

L'arma del coprifuoco tra Salvini e Meloni

Oggi in aula l'Odg di Fratelli d'Italia, domani la mozione di sfiducia a Speranza

Marianna Rizzini

"Vediamo chi lo sosterrà", dice Meloni al Salvini che si è astenuto in Cdm e ha lanciato una petizione on line. E il capogruppo alla Camera di FdI Lollobrigida invita "tutti i deputati" a votare l'Odg. (Intanto Letta sottolinea la competizione tra i due)

C’è coprifuoco e coprifuoco. Soprattutto, c’è il coprifuoco combattuto da Matteo Salvini, con una petizione firmata da migliaia di cittadini online e (soprattutto) con l’astensione della settimana scorsa in Consiglio dei ministri, e c’è il coprifuoco combattuto dalla leader di Fratelli d’Italia  Giorgia Meloni, nel giorno in cui (oggi), FdI porta in Aula un ordine del giorno per abolirlo. Non solo.

 

 

Salvini da un lato ha per così dire il fiato sul collo da sinistra, mentre polemizza con il Pd su migranti e riaperture. E infatti, il segretario dem Enrico Letta, da giorni lo incalza: sei dentro o fuori? Da destra, invece, lo stesso Salvini è doppiamente sfidato. Non soltanto oggi la Lega deve decidere che cosa fare con l’odg di FdI, ma domani si ritroverà punto e a capo: FdI porta infatti in Aula una mozione di sfiducia al ministro della Salute Roberto Speranza. Le parole sono importanti, al punto che Giorgia Meloni così accompagna, su Facebook, l’arrivo in Parlamento dell’odg: “Vediamo chi lo sosterrà e chi invece si schiererà ancora una volta in favore di una misura inutile e liberticida”. E si capisce che la leader di FdI non si rivolge certo soltanto al centrosinistra, ma anche alla Lega, alleata fuori dai Palazzi, in teoria avversaria dal governo. E se spesso Lega e FdI sono d’accordo nella sostanza, è vero anche che non possono esserlo nella forma. E dunque anche Salvini, con la stessa loquacità delle dirette che da qualche giorno manda on line a mezzanotte, di buon mattino, ieri, da Milano (le amministrative si avvicinano), ha detto che sì, “l’Odg di FdI lo leggiamo”, ma  “le mozioni lasciano il tempo che trovano, se si apre o se si chiude lo decide il governo, non gli ordini del giorno”, e che la priorità della Lega è “cancellare il coprifuoco in Cdm”. Idem sulla mozione di sfiducia a Speranza: “Prima la leggo, io tendenzialmente faccio quello che può andare a buon fine”, ha detto Salvini, alludendo ai numeri in aula ed evocando una commissione d’inchiesta (“io penso ci sia una maggioranza in Parlamento per chiarire se c’è qualcuno che ha sbagliato qualcosa e gli italiani ci hanno rimesso”). Salvini allude ad alcune “scelte non scientifiche, ma ideologiche” e al piano pandemico: “Doveva esserci per legge, c’era o non c’era?”. 

 

E se le azioni asincrone di Salvini e Meloni tradiscono la competizione, i sondaggi confermano che il campo è per così dire comunicante: se la Lega perde punti, li guadagna FdI. E la Lega, secondo gli ultimi sondaggi (Emg e Youtrend) è scesa fino a lambire il 22 per cento e (dati Youtrend) perde quello 0,7 per cento guadagnato da FdI. Non per niente Letta, a Radio Immagina, sottolinea la difficoltà dell’alleato di governo riottoso: “Ho visto che Salvini sta facendo una campagna che va oltre la legittima e normale discussione politica. Quando si fa una petizione contro una decisione che il governo ha assunto e di cui si fa parte, poi succede che Giorgia Meloni lo prende sul serio e ora e ora vedremo che fa Salvini...”. Il quale ieri quasi contava a una a una “le decine di migliaia di persone che in 24 ore hanno messo nome, cognome, indirizzo fisico e mail, dicendo ‘restituiteci il lavoro e la libertà di uscire di giorno e di notte” e rivendicava la decisione di astenersi in Cdm: “Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni. Voteremo il prossimo decreto se prevederà il ritorno alla vita e al lavoro”. E però poi Giorgia Meloni si è messa in mezzo, con l’obiettivo di far risaltare ancora di più la crepa aperta da Salvini in Consiglio dei Ministri: ieri il capogruppo alla Camera di FdI Francesco Lollobrigida annunciava di “aver firmato la petizione degli amici della Lega per abolire il coprifuoco, perché la proposta del  partito di Salvini chiede la stessa cosa che FdI ripete da tempo: va eliminata una misura inutile, che non limita i contagi ma solo la libertà d’impresa e dei cittadini”. E invitava, perché Lega intendesse, “tutti i deputati a votare il nostro ordine del giorno per cancellare questo provvedimento illogico”.

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.