Fabiana, che voleva essere un Nirvana

Maurizio Milani

Tutto sull’incontro emozionante della ministra Dadone con l’ex Dave Grohl (ora nei Foo Fighters) e sulle Politiche giovanili 2.0. Un fruttuoso scambio di regali con Zuckerberg e Bezos. Il resoconto (da verificare) del nostro Milani

Fabiana Dadone (ministro per le Politiche giovanili), considerata da tutti una delle più belle deputate dei parlamenti europei, dopo le politiche del 2023 assumerà l’incarico di primo ministro, designata dal partito di Giuseppe Conte, vittorioso in quella elezione. Vediamola sui social.

 

Prima foto su Facebook: la ministra con felpa dei Nirvana, sta guardando su YouTube un filmato della band, il loro primo concerto a Seattle nel 1981.  Foto 2, Instagram: la Dadone riceve al ministero i Foo Fighters. Si intrattiene per diverse ore con Dave Grohl (già Nirvana). Ecco il colloquio.

 

Dadone: “Dave, spiegami tutto del grunge”.
Dave: “L’ho inventato io alla scuola per rigattieri di Portland. Per questo fui bocciato”.
Dadone: “Dove avete formato i Nirvana?”.
Dave Grohl: “Dentro il caseificio di mio zio. Era una struttura abusiva che faceva il ‘parmisan’, finto parmigiano reggiano che in America vendeva più di quello originale”.
Dadone: “Suppongo perché costava meno?”.
Grohl: “No! Anzi costava più il nostro, ma sa ministro, il consumatore può essere indotto all’acquisto con tanti metodi… Tutti legali si intende”.
Dadone: “Certo! Certo!”.
Grohl: “Scusi ministro ma adesso devo scappare, abbiamo un concerto a Stoccarda”.
Dadone: “No Dave, stia ancora qui un po’, voglio sapere altre cose”.
Grohl: “Ministro, se permette ho portato da casa la mia batteria che usavo nei concerti dei Nirvana”. 
La Dadone ha un leggero mancamento. Viene chiamato un valletto di Montecitorio con acqua. Si riprende. 
Dadone: “Veramente? E’ troppo come notizia, non la reggo!”.
Grohl: “Ministro, avrei deciso di farvene omaggio!”.
Dadone a quel punto perde i sensi e sviene. Grohl delega i soccorsi agli addetti ministeriali e taglia la corda. Sul jet privato che conduce in Germania la band, Grohl telefona alla ministra: “Signora Fabiana? Come sta?”.
Dadone: “Che gentile a chiamarmi, bene. Anzi benissimo”.
Grohl: “Sono contento”.
Dadone: “E’ il più bel regalo che ho ricevuto, l’ho messa nel mio studio. Non ci credo ancora, ho la batteria dei Nirvana”.
Grohl: “Ministro! Buon lavoro! Un bacio grande!”.
Dadone: “A voi e a te in particolare. Se faccio in tempo stasera sono ad Amburgo a vedere il vostro concerto!”.
Grohl: “Siamo a Stoccarda, domani ad Amburgo”.
Dadone: “Meglio! Vengo a tutti e due i concerti”.
Grohl: “Passi in camerino a salutarci”. 
Dadone: “Per forza! Ho in mente solo voi”.
Inutile dire che sul profilo Instagram della ministra il 95 per cento delle foto è con gli eredi dei Nirvana.

 

Vediamo altre foto. Facebook, foto 35. La ministra scrive: “Smart working, indietro non si torna”.
Le risponde un barista di CityLife a Milano: “Scusi ministro, ma quelle torri da 230 metri piene di uffici che hanno appena fatto dove c’era la Fiera campionaria; cosa ci mettiamo dentro? Quelli del conservatorio Giuseppe Verdi?”.
La Dadone: “Perché no! Ottima idea, quelli non possono fare lo smart work, in quanto le donne anziane si lamentano di avere un vicino che suona tutto il giorno l’oboe”.
Barista: “Ma scusi, la mia attività si basava su colazioni, tramezzini e aperitivi dei 35.000 impiegati delle torri”.
Dadone: “La capisco! Faccia per adesso domanda per il reddito di cittadinanza; poi la metto in contatto con il suo navigator”.
Come foto la Dadone posta la tesserina del reddito di cittadinanza. Il barista, ci risulta, sta trattando per l’acquisto di un chiosco in spiaggia a Formentera.


Altra foto su Instagram, la ministra Dadone con il campione mondiale di Starcraft, Riccardo Romiti. Il mitico videogioco con milioni di praticanti. La Dadone in diretta Facebook: “Grande Riccardo, complimenti a nome di tutto il governo, della Repubblica italiana e del resto (cioè le regioni)”.
Riccardo Romiti: “Grazie ministro!”.
Dadone: “Chiamami Fabiana! Riccardo, che scuola frequenti?”.
Riccardo Romiti: “Ho smesso. Sai Fabiana, per essere ai miei livelli nel Starcraft devi stare sul monitor 19-20 ore al giorno”.
Dadone: “Ma sì, l’importante è non oziare tutto il giorno, ognuno deve trovare la sua strada. Non necessariamente lo studio”. 
Romiti: “Infatti il mio amico è quattro anni che è stato comprato dal Cagliari. Sta facendo tutta la trafila. Adesso è stato aggregato con la prima squadra per la Coppa Italia. Se faceva ragioneria adesso era un ciclofattorino in giro per Vienna. Con rispetto parlando”. 
Dadone: “Hai parlato non bene, benissimo! Anche Sinner (tennista) se non si fosse impegnato totalmente nel suo sport e avesse diviso il tempo con la scuola, non diventava il campione che è”. 

 

Altra bella foto della ministra. Postata su “Flickr”, un social a volte usato dalla Dadone. Dichiara: “Ho assistito ai più importanti concerti metal della storia” (con diverse foto, dove però lei non c’è). Prosegue: “Sono contro gli AC/DC, troppo molli e mielosi”. Molti like a queste dichiarazioni anche da esponenti politici di gruppi diversi dalla ministra. 

 

Passiamo a Twitter. La Dadone annuncia: “Domani sarò in diretta su Twitch con ‘@ortelliarianna’, fondatrice di ‘Novis’”, start-up che Zuckerberg ha definito “Italiani lasciate perdere! Lavorate sui monumenti che avete! Al limite vendeteli! Li compro io!”.
La Dadone si è offesa e ha spedito una lettera con francobollo di Massimo D’Azeglio alla sede centrale di Facebook. Zuckerberg si è scusato con il governo italiano e gli ha regalato il 35 per cento delle azioni di WhatsApp. Subito messe a bilancio dal premier Draghi. Che ha ricambiato, mandando al fondatore di Facebook “Il bacio”, il famoso quadro di Francesco Hayez, conservato a Brera. Tutto il Parlamento ha approvato lo scambio. Mica siamo scemi. Il bellissimo quadro ha una quotazione di 150 milioni di dollari, mentre le azioni WhatsApp ricevute in omaggio valgono 500 miliardi di dollari a Wall Street. Astenuti Fratelli d’Italia, ma qualcuno è uscito dall’aula durante la votazione. Per cui erano d’accordo anche loro. Ragazzi! Va bene tutto! Ma gli affari sono affari. A questo punto se Jeff Bezos di Amazon vuole “La nascita di Venere” di Botticelli, Franceschini ci sta. “In cambio voglio metà proprietà di Amazon che passa controllata dall’Eni”. 
Per adesso nessuna risposta dal quartier generale di Amazon. Che però ha rilanciato adesso. L’affare si fa, ma in cambio di un quarto del valore di Amazon al primo marzo scorso. Draghi informato da Franceschini: “Dario!!! Firma subito! Prima che ci ripensi, gli diamo sopra anche un Giovanni Fattori”.

 

Andiamo ancora sui social di Fabiana Dadone. Lodevole l’iniziativa promossa dalla ministra per rendere accessibile la pubblica amministrazione ai giovani (non raccomandati aggiungo senza offendere). Infatti la ministra entra senza avvertire nel fast food di piazza Argentina a Milano. Grida ai dipendenti: “Alzi la mano chi è figlio di prefetto, nipote di vescovo, oppure in famiglia ha un parente importante!”.
Nessuno alza la mano. La Dadone twitta: “In Italia l’ascensore sociale non funziona”. 
Io devo stare zitto perché sono nipote di un sottosegretario della Prima Repubblica. Era un democristiano. 

 

Instagram: la Dadone riceve a Palazzo Chigi (su permesso di Mario) Chiara Ferragni e Fedez. Colloquio cordiale. La Dadone propone alla coppia di fare: Chiara la sindaca di Milano e Fedez di Napoli. I due artisti prendono tempo. Fedez vorrebbe Roma, ma la Dadone appoggia la Raggi. Si arriva a un compromesso nei Cinque stelle. La Raggi sarà sindaco di Napoli e Fedez di Roma. Calenda si offende. Ma Zingaretti dà ragione alla Dadone. Anche Beppe Sala si offende. Letta gli dà ragione. Alla fine vincono i candidati del centrodestra: a Milano Gabriele Albertini, a Napoli Stefania Prestigiacomo.

 

Foto n. 40: dai banchi del governo a Montecitorio. La Dadone riceve una telefonata da Jovanotti. Subito la passa a Draghi, che fa: “Lorenzo! Se sei a Roma ci farebbe piacere averti qui tra noi”. 
Jovanotti: “Volentieri”.
Avvertito il presidente Fico, Draghi prende la parola: “Rompiamo il protocollo che ha 150 anni e oltre, verrà qui a minuti Jovanotti. Ho deciso per cortesia istituzionale di farlo sedere tra i banchi del governo”. 
Applauso di tutti gli schieramenti. “Il merito”, prosegue il premier, “è della ministra Dadone, validissima nell’intrattenere rapporti con il mondo giovanile, anche se Jovanotti ha settant’anni. Li compie oggi”. 
Applauso in piedi di tutta l’assemblea. Arriva Lorenzo accompagnato dal capo dei commessi. Firma due decreti legge che obbligano i giovani ad andare ai suoi concerti. I Modà si offendono. Non resta che mandarli al confino a Ponza. Il decreto viene firmato dal ministro degli Esteri, che dopo questo atto dà le dimissioni. Respinte. Per cui rimane al suo posto. 

 

Facebook. La Dadone in foto tiene in mano un cartello: “No al numero chiuso in certe facoltà universitarie”. Possibilità di alcuni studenti che non riescono a laurearsi in Italia di andare in atenei del terzo mondo, con validità del titolo conseguito per esempio in Zambia (che ha ottime università).

 

Altra foto su Twitch. La Dadone con il grande pro-player Giorgio Calandrelli, il più grande influencer italiano e uno dei primi al mondo. Anche a lui la ministra offre di fare il sindaco. A Bologna. Calandrelli accetta. In cambio vuole una laurea ad honorem dall’ateneo più antico al mondo. Subito gli viene data in Sociologia. Calandrelli si dimostrerà un bravo sindaco. Uno dei migliori che la città abbia mai avuto. Si parla di lui come primo ministro dopo il 2028. 

 

Foto 26.100, Facebook. La Dadone con Giuseppe Conte a Ravenna al primo congresso del partito dell’ex premier. Si decide che al Quirinale va lui, per il settennato 2029-2036. Siglato questo atto, tutti a vedere gli splendidi mosaici di Ravenna. Foto molto belle. La Dadone telefona a Draghi: “Ciao Mario! Sono a Ravenna”. 
Draghi: “Sono contento! Non c’eri mai stata?”.
Dadone: “Sì, ieri”.
Draghi: “Sai che stasera ci sarebbe il Consiglio dei ministri, però se non ci sei tu lo rimando”. 
Dadone: “No! No! Non rinviare, parto adesso in pullman”.
Draghi: “Se vuoi ti faccio venire a prendere da un’auto della prefettura di Ravenna”. 
Dadone: “Sì! Forse è meglio, sul pullman certi studenti si tirano gli zaini, non vorrei riprenderli”.
Draghi: “Fai bene, quando faremo la legge per farli votare a 15 anni, quelli sono tutti voti tuoi”.
Dadone: “Ciao! Ci vediamo stasera! Cosa c’è all’ordine del giorno?”. 
Draghi: “Buttar fuori un pio di partiti che sostengono la mia maggioranza”.

 

Ultima foto presa da Instagram. La Dadone con Mauro Icardi. Scrive: “Sto convincendo il campione argentino a tornare a giocare nel campionato italiano. In cambio gli offro di fare il sindaco di Cisinello Balsamo. Non lui, però, sua moglie Wanda. Chiaramente, entrambi devono iscriversi al Movimento 5 stelle e andare a baciare la pantofola a Grillo”.
Icardi twitta: “E’ Grillo che mi deve baciare la pantofola a me”.
La discussione finisce lì. Anzi, viene siglata una pace. Non conviene belligerare tra colossi che hanno: Grillo un miliardo di follower e Icardi 1,2 miliardi. Meglio saltare addosso a uno piccolo. Tipo il centravanti della Pistoiese che ha 2.800 follower. Se non aderisce ai Cinque stelle dispiace dirlo ma rimane in panchina tutto il campionato. …E alla fine venduto in Lega Pro. Dove finirà la carriera scherzato dai suoi colleghi che bravi come lui, sono finiti nei club più prestigiosi del mondo. Avendo la tessera del Movimento. Uno vale uno.

  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.