Il personaggio

Marcucci, l'adorabile faccia tosta. Non è colonna renziana ma categoria guascone

Alla Camera la scelta è tra Serracchiani e Madia

Carmelo Caruso

Lascia l'incarico ma "non gli garba" e lo dice in faccia a Letta perché "il metodo è sbagliato". Fa politica perché gli piace e poi arte, sigari. Ha sfidato Zingaretti ma ha smesso appena si è dimesso

Adorabile faccia tosta! Si dimette da capogruppo al Senato del Pd, ma dice “lo faccio ma questo metodo non mi piace”. Nicola Zingaretti? Lo pizzicava quando era segretario e ha smesso un attimo dopo le sue dimissioni. Il M5s? Alleati, ma non è che gli piacessero: “Io rimango un liberale riformista”. E dicono che Andrea Marcucci che lascia la carica più strattonata d’Italia dopo il pressing di Enrico Letta, non abbia bisogno della politica perché vive di suo.

 

Non è forse un complimento? Fa capire come abbia davvero una passionaccia di farla. Accusato di non capire le ragioni delle donne, di essere una quinta colonna renziana, non solo non si è mai infuriato ma ha sempre sorriso e mandato al diavolo quanti glielo rimproveravano. E non per allarmare Letta, ma non è forse più sincero lui che a viso aperto, in una riunione di fronte a tutti i senatori del Pd, gli confessa, “caro Enrico, mi dispiace che non sia stato riconosciuto il lavoro fatto in questi anni” al posto di chi si dimette senza dubbio ma con il veleno nello stomaco? Alla Camera, Graziano Del Rio ha lasciato l’incarico di capogruppo. Dovrebbe prendere il suo posto Deborah Serracchiani, anche se Marianna Madia adesso è favorita perché la prima è presidente di commissione e le dimissioni sono una perdita per il partito: finisce che la afferra qualcun altro.

 

Dunque Marcucci. Se come dice il nuovo segretario il Pd deve spalancare le porte, giustissimo, deve sapere che l’unico che le ha sempre spalancate è stato lui quando tutti gli altri dirigenti le chiudevano. Nella sua prima riunione con i membri della segreteria, Letta ha chiesto: “Diciamoci le cose in faccia e non sui giornali”. Ma non è forse peggio sottrarsi ai giornali e fermentare malumore? Nel Pd, ed è proprio Letta a saperlo, mai nessuno “si dirà le cose in faccia”.

 

Come sarebbe stato liberatorio se al posto di quel passaggio della campanella, se al posto di quella fotografia con Matteo Renzi, ci fosse stato un bel battibecco alla Malaparte che è scrittore toscano che entrambi conoscono? Ha il gusto della battuta e non ha paura di offrirla ai cronisti. Quando serviva fare la sinistra ha fatto la sinistra, quando doveva mediare ha mediato. Fa parte della corrente di Base Riformista e ha sempre avuto la maggioranza al Senato. Per la vecchia area Ds è “Boschi con i baffi”. Ha una moglie che si occupa d’arte. Ama i sigari e la vita piena. Renziano? Marcucci ha piena dignità di una corrente: è uno style of life. Adorabile guascone

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio