Non solo ministero. La transizione ecologica passa anche da Palazzo Chigi

Maria Carla Sicilia

Il Mise cederà a Cingolani le competenze di politica energetica ma il raccordo con gli altri ministeri competenti avverrà sotto la guida di Mario Draghi. La bozza in cdm domani 

Un ministero dell'ambiente con dentro le competenze di politica energetica del Mise (eccetto quelle di concorrenza dei mercato e sicurezza): sarà questo il perimetro del nuovo ministero per la Transizione ecologica guidato da Roberto Cingolani, secondo la bozza che dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri domani. Il raggio d'azione delle politiche del nuovo ministro coincideranno per buona parte con quelle del suo predecessore Sergio Costa, ma in più Cingolani riceverà in dotazione da Giancarlo Giorgetti – nuovo ministro dello Sviluppo economico – la direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari, che si occupa tra le altre cose delle autorizzazioni per le estrazioni di gas e petrolio ma anche delle infrastrutture dell'energia elettrica e della rete gas, oltreché degli impianti strategici di lavorazione e deposito dei carburanti alternativi e del gas naturale liquefatto (Gnl).

 

Un accorpamento, questo, che non inciderà sullo svolgimento delle procedure burocratiche di cui, stando alla bozza del decreto che il consiglio dei ministri dovrà approvare, non sono previste semplificazioni. Salvo nuovi interventi, al momento si pensa solo a redistribuire competenze. A riguardo la novità importante della bozza è l'istituzione del Cite, il comitato interministeriale per la transizione ecologica: sarà quello il cuore delle scelte politiche in tema di energia e ambiente, perché entro tre mesi dall'entrata in vigore del decreto che lo istituisce, il comitato, presieduto da Mario Draghi, dovrà approvare il Piano per la transizione ecologica che tra le altre cose terrà dentro misure relative alla mobilità, all'economia circolare e alla qualità dell'aria. In pratica, una buona parte della roadmap che il ministero guidato da Cingolani dovrà poi mettere a terra. A contribuire a questo piano ci saranno anche il ministero dell'Economia, il Mise, il Mit e il ministero delle politiche agricole e insieme dovranno fare uno sforzo di sintesi anche sul tema dei sussidi ambientalmente dannosi, presentando delle proposte per rimodularli.

  • Maria Carla Sicilia
  • Nata a Cosenza nel 1988, vive a Roma da più di dieci anni. Ogni anno pensa che andrà via dalla città delle buche e del Colosseo, ma finora ha sempre trovato buoni motivi per restare. Uno di questi è il Foglio, dove ha iniziato a lavorare nel 2017. Oggi si occupa del coordinamento del Foglio.it.