Ora Gualtieri sindaco di Roma per il Pd non è più solo un'ipotesi

Gianluca De Rosa

Un ministro di peso del governo giallorosso per unire anche nella Capitale grillini e dem. E per cercare di convincere Virginia Raggi a fare un passo indietro

Forse lui non lo sperava, è probabile. Certo, adesso, sarà molto più difficile dire di no. Roberto Gualtieri è rimasto fuori dalla lista dei ministri scelti da Mario Draghi per il suo governo. Il ministro dell’Economia del BisConte non giurerà domani a mezzogiorno nel salone delle Feste del Quirinale con i colleghi di partito Dario Franceschini e Andrea Orlando. Per via XX settembre, casella strategica per la gestione del Recovey plan, l’ex presidente della Bce ha scelto un altro, un tecnico di peso, un uomo di totale fiducia: l’attuale direttore generale della Banca d’Italia Daniele Franco.

  

   

Ma per Gualtieri non ci sarà tempo per rimpianti e nostalgia. Da domani, infatti, il suo telefono sarà più bollente che mai. Nel Pd sono tutti convinti: è lui l’uomo giusto per la corsa al Campidoglio. Un ministro di peso del governo giallorosso per unire anche nella Capitale grillini e dem (anzi a questo punto per tenerli uniti), per cercare di vincere un’impresa assai ardua: convincere anche l’attuale inquilina di palazzo Senatorio, Virginia Raggi, a fare un passo indietro. Ma anche se non ci si riuscisse – sono convinti in tanti – Gualtieri potrebbe avere il sostegno di una parte del M5s. Può essere lui “l’alto profilo” sul “modello dell’attuale (ormai non più, ndr) governo” invocato dai consiglieri M5s dissidenti per la corsa comune. Potrebbe convincere anche Carlo Calenda a ritirare la sua candidatura.

   

Si vedrà. Quel che è certo è che Gualtieri, romano di nascita, nella Capitale un’elezione l’ha già vinta. Quando nel marzo dello scorso anno si è candidato con successo alle suppletive per il seggio a Montecitorio del collegio Roma centro, lasciato dall’ex premier Paolo Gentiloni (anche lui un passato da candidato sindaco, ma solo alle primarie Pd che vinse Ignazio Marino) per volare a Bruxelles come commissario europeo. Allora vinse contro la sconosciuta grillina Rossella Rendina, adesso gli toccherebbe una sfida ben più difficile per salire in Campidoglio. I dem sono convinti: ce la farà. Rimane un ultimo ostacolo. Che cosa risponderà Gualtieri?

  

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