Il caso
Dal Pd di Siena e toscano no alla candidatura del "paracadutato Conte"
Protestano i Democratici, che vorrebbero avere un candidato espresso dal territorio e non da Roma
“Va bene che c’è la Folgore ma tutti questi paracadutati alla fine stufano”, dice Paolo Mazzini, ex assessore del Pd al Comune di Siena. La notizia dello sbarco di Giuseppe Conte come possibile candidato di coalizione Pd-M5s-Leu alle suppletive di Siena non è stata presa bene nella città del Palio, che già ha parecchi problemi (citofonare Mps). “L’autonomia di una comunità politica deve esistere sempre, tenendo conto peraltro di come si è generata questa vacatio”, ci dice ancora Mazzini, che fa parte dell’assemblea cittadina del Pd, organismo che si riunirà lunedì prossimo per parlare anche dell’affare Conte. “Noi abbiamo bisogno di una mano per la faccenda Mps, che rischia di diventare un bagno di sangue definitivo. E credo che Conte non farebbe – o potrebbe fare – alcunché”.
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- David Allegranti @davidallegranti
David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.