La lezione del vaccino: da soli non si va da nessuna parte
Odi et Ema. Anche i paesi più sovranisti costretti ad arrendersi alla collaborazione globale. E brava l’Europa
No: da soli non si va da nessuna parte. Richard Horton è un professore onorario alla London School of Hygiene and Tropical Medicine, insegna all’University College di Londra e all’Università di Oslo e da venticinque anni è direttore di Lancet, una delle riviste scientifiche più importanti del mondo. Qualche giorno fa, in un tweet polemico dedicato alla Brexit, si è posto una domanda saggia, sul futuro e sul passato della pandemia, che vale la pena di approfondire. Il Covid, ha detto Horton, ha dimostrato molte cose. Ma ne ha dimostrata una su tutte: che la sovranità è morta, che i problemi globali richiedono soluzioni globali e che l’idea di riprendere il controllo, take back control, è semplicemente illusoria. Eppure, dice Horton riferendosi alla Gran Bretagna, il nostro governo crede che possiamo fare tutto da soli e non capisce che, su questa come su altre partite, le cose sono semplici e ovvie: il benessere del nostro futuro dipende dalla collaborazione con i nostri vicini.
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.