I colloqui simultanei di Conte con i giornali, la strategia di Casalino e le altre tecniche di “spin”. L'idea di "fare come nei sottomarini quando si spara a salve", la tattica "Sherazade" e lo scontro tra "comunicazione di prodotto" e "comunicazione corporate".
Non siamo (per fortuna, vista la drammaticità) dalle parti de “Le idi di marzo”, il film del 2011 in cui George Clooney, nelle vesti di regista e attore, si cimentava con le mosse sotterranee dei comunicatori politici durante le primarie americane. Siamo a Roma, la sera del 9 dicembre 2020, dalle parti di Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ideatore delle sortite mediatiche di un premier che mercoledì sera, dopo il discorso di Matteo Renzi sul Recovery fund in Senato, discorso applaudito dalle opposizioni e non disdegnato dal Pd, ha adottato, con Casalino ai posti di combattimento, la strategia anche detta, all’anglosassone, del “full monty”: in questo caso non sinonimo di streap-tease, come nel film omonimo sui disoccupati spogliarellisti, ma sinonimo del voler “riempire tutti gli spazi possibili contemporaneamente”. Vale a dire convoco telefonicamente i principali quotidiani, per colloqui tanto “riservati” quanto costellati di concetti ricorrenti.
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