L'annuncio

Roma, Raggi sfida il M5S: "Se condannata andrò avanti". Sponda di Grillo e Dibba

Il 14 aprile la sentenza, la sindaca è pronta a scontrarsi con le regole interne del Movimento. Con lei il Garante e l'ex parlamentare

Simone Canettieri

La grillina tira dritto e in vista del processo d'appello per il caso Marra annuncia che non si ritirerà nemmeno se condannata

Il guanto della sfida al M5s è lanciato. "Io vado avanti. In questo momento la città ha bisogno di una guida sicura. Io sono onesta, sto governando la mia città, sto portando avanti provvedimenti che sono fondamentali". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi, a chi le chiedeva se in caso di condanna il prossimo 14 dicembre nel processo sul caso Marra si sarebbe autosospesa dal M5s, così come fatto dalla collega di Torino Chiara Appendino. "Sono concentrata su misure concrete di sostegno alla città e alla gente". ha aggiunto. 

 

Nel giorno delle dimissioni del capo dei vigili Stefano Napoli, la grillina tira dritto. E sfida così le regole del Movimento che vietano la candidatura in caso di condanna penale. Raggi ha dalla sua l'assoluzione in primo grado nel processo Marra e dunque se l'appello dovesse ribaltare la sentenza non interromperà la sua corsa per il Campidoglio. Aspettando così, semmai, il pronunciamento della Cassazione. Una linea che rischia di andare contro le regole interne dei grillini, ma poco importa. 

 

L'annuncio non coglie di sorpresa il Pd che da sempre è scettico (per usare un eufemismo) sul ritiro di Raggi in caso di condanna. Adesso c'è da capire quale sarà le reazione dello stato maggiore del Movimento. Raggi ha dalla sua, sicuramente, l'appoggio di Beppe Grillo, ma anche di Alessandro Di Battista. Più defilato Luigi Di Maio. 

 

La vicenda Raggi si inserisce in un altro dibattito, molto più ampio. In queste settimane i pentastellati dovranno mettere le mani al nuovo statuto. C'è da capire se qualcuno (tipo Roberta Lombardi che fa parte del comitato di garanzia ed è colei che certifica le liste del M5S) si metterà di traverso con regole ad hoc. La partita interna ai grillini è appena iniziata. 

 

E quindi ecco ancora Raggi: "Cosa potrebbe farmi desistere dal ricandidarmi? Nel 2010 ho contribuito alla nascita del M5s, ho aperto il gruppo del mio Municipio, ho contribuito al successo nazionale con la mia vittoria a Roma. Continuo ad andare avanti con determinazione".

Di più su questi argomenti:
  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.