Passeggiate romane

Zingaretti si prepara per Biden. A chi fa gola il seggio di Padoan. E in Rai…

La diplomazia del Nazareno, che sta lavorando per rinsaldare i contatti con la nuova amministrazione a stelle e strisce, e il peso delle Sardine in Emilia Romagna

    Lo dicono solo a mezza bocca, nei corridoi del Nazareno, ma la diplomazia del Partito democratico è già al lavoro e chiedendo di essere coperti dall’anonimato i dirigenti dem che conoscono le segrete cose del Pd non escludono che il segretario Nicola Zingaretti possa essere presente, il 20 gennaio, a Washington, alla cerimonia di insediamento di Biden. Il presidente della Regione Lazio vanta buoni rapporti con Nancy Pelosi, Bill Clinton e la moglie Hillary e con il sindaco di New York Bill De Blasio. Ora la diplomazia del Nazareno sta lavorando per rinsaldare i contatti con la nuova amministrazione a stelle e strisce. Questo spiega anche l’estrema cautela con cui si è mosso il Pd prima della proclamazione del vincitore delle presidenziali americane. I dem sono rimasti sempre in contatto con il comitato elettorale del presidente eletto, ma nessuna dichiarazione è stata fatta filtrare fino a quando non è stato lo stesso Biden a fissare il discorso in cui ha annunciato la sua vittoria. Poi venerdì notte Zingaretti ha dato il via libera rompendo il silenzio e scrivendo una lettera ufficiale al successore di Donald Trump.

     

    Le Sardine non hanno più la forza di impatto di un anno fa. Ma in Emilia Romagna (dove furono determinanti per l’elezione a presidente di Stefano Bonaccini) possono ancora dire la loro e avere un certo peso. Ecco perché la loro discesa in campo contro la candidatura pd di Andrea De Maria a sindaco di Bologna rischia di stoppare definitivamente le ambizioni dell’esponente dem molto legato a Maurizio Martina.

     

    Il seggio parlamentare di Siena lasciato libero da Piercarlo Padoan fa gola a molti nel Partito democratico. A scaldare i motori nella speranza di candidarsi sono in diversi: Gianni Cuperlo (che era già in lizza per il seggio lasciato libero da Paolo Gentiloni e andato poi al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri) ed Enrico Rossi. L’ex presidente della regione Toscana, che vanterebbe l’appoggio dei dem locali.

     

    Notizie Rai: non è solo il Partito democratico che non vede l’ora che termini il mandato dell’amministratore delegato Salini. C’è anche la Lega ormai, che non sopporta più lo smisurato peso che avrebbe nella tv di stato Giampaolo Rossi, in quota Fratelli d’Itlaia. “Conta molto di più Rossi di Salini”, dicono al settimo piano di viale Mazzini. E una cosa del genere, nell’ambito del derby Meloni-Salvini non può più essere accettato dalla Lega.