Il retroscena

La Rai è l'incubo di Salvini: via 2 leghisti in Vigilanza, entrano Morelli e Maccanti

Si dimettono a sorpresa i deputati Tiramani e Iezzi per fare posto ad altri due parlamentari del Carroccio

Simone Canettieri

Da quando è caduto il governo gialloverde, il Capitano non tocca palla nonostante la presidenza di Foa. Tutte le nomine di minoranza sono gestite da Rossi in quota Fratelli d'Italia

Nel dubbio: meglio muoversi. Ma per andare dove? Non si sa.  E così Matteo Salvini ha deciso di far dimettere due  rappresentati della Lega in commissione vigilanza Rai per cercare di dare una scossa. Un sasso nello stagno, anzi nella palude della tv pubblica. 

Hanno dunque deciso di fare un passo indietro Paolo Tiramani per lasciare la sedia a Alessandro Morelli,  fatto fuori dall'ultima segreteria del Carroccio, ma da sempre indicato dal Capitano come responsabile dei rapporti con la tv di stato. Rapporti che, da quando è caduto il governo gialloverde, non ha prodotto grandi risultati. Anzi. Nonostante infatti il presidente Marcello Foa sia espressione di Salvini in Rai, da quando c'è il Conte bis gran parte delle nomine che spettano all'opposizione sono tutte gestite da Giampaolo Rossi in quota Fratelli d'Italia, dunque Giorgia Meloni.  

Oltre a Tiramani si è dimesso dalla vigilanza Rai anche Igor Iezzi per lasciare il posto alla deputata-giornalista di Torino Elena Maccanti. 

 

Quale sia adesso il mandato di Morelli e Maccanti non si sa: Matteo Salvini fatica a incidere, anche quando si tratta d portare a casa di nomine di risulta. A chi nella Lega protesta per l'inconsistenza del partito a viale Mazzini, l'ex ministro dell'Interno commenta lapidario: "Non mi occupo di Rai". 

Intanto domani l'ad Fabrizio Salini  porterà in cda 14 vicedirettori di rete. E per la Lega si prospettano solo strapuntini. 

 

 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.