Tutti i segreti della vittoria di Sleepy Giani
Il rapporto con gli alleati, le voci dalla curva. Archiviato il salvinismo in Toscana: il mite Giani batte i sovranisti toscani
A mezzanotte e quaranta nella notte fra domenica e lunedì, Eugenio Giani già aveva sensazioni positive, dopo che la macchina del centrosinistra - seriamente spaventata dalla possibilità di perdere - aveva passato le ultime settimane a mobilitare tutto il suo elettorato, tra misericordie e case del popolo: “Affluenza ottima nei luoghi a me favorevoli, Prato, Firenze Empoli, e bassa nei luoghi più sfavorevoli, Massa e Grosseto”. Stefano Bruzzesi, il suo stratega politico, assente in pubblico ma presentissimo in ogni riunione e sempre accanto al neo-presidente della Regione Toscana, da giorni ribadiva “cauto ottimismo” e prevedeva una vittoria del centrosinistra di almeno 4 punti. Ha passato tutta l’estate, Bruzzesi - che si autodefinisce un Richelieu (i leghisti lo chiamano, meno simpaticamente, Rommel) - a spiegare a Giani e alla sua coalizione perché la sfida con il centrodestra non era da sottovalutare e perché Susanna Ceccardi “non è Lucia Borgonzoni”.
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- David Allegranti @davidallegranti
David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.