Verso le comunali di Roma 2021

"Via Irrudicibili, Casapound e Forza Nuova". Lozzi sfida Raggi sull'antifascismo

La presidente del VII municipio (passata con Italexit di Paragone) scrive al prefetto affinché intervenga subito. Ed entra nel campo della grillina

Gianluca De Rosa

Richiesti gli sgomberi della sede occupata dagli Irriducibili della Lazio. Ma c'è anche quella storica del Msi di Acca Larentia. E l'appartamento di Avanguardia nazionale 

Sgomberare tutte le occupazioni “che rivestono connotati politici estremisti” e che “hanno serie ripercussioni sulla cittadinanza in tema di sicurezza ed ordine pubblico” nel VII municipio. Monica Lozzi, presidente di quel territorio, ex grillina e ad oggi unica avversaria di Virginia Raggi per le elezioni comunali de 2021 con il partito di Gianluigi Paragone Italexit, ha stilato una lista puntuale di edifici, locali e appartamenti occupati da diverse formazioni neofasciste che devono essere sgomberate.

 

La missiva è stata indirizzata a  Roma Capitale, prefettura di Roma, Inps,Inail e Ater. Tutti enti interessati o perché proprietari degli stabili o perché responsabili almeno in parte dell’iter dello sgombero. Lozzi quindi dopo aver più volte rivendicato la reale paternità dell’abbattimento delle villette dei Casamonica al Quadraro, adesso cerca di contendere a Virginia Raggi un’altro cavallo di battaglia della comunicazione del M5s capitolino: l’antifascismo. Nell’accezione più pratica e visibile, quello sgombero delle occupazioni fasciste. E se Raggi ha raccontato epicamente la sua sfida a Casa Pound, oggi Lozzi se la prende con sei diverse occupazioni neofasciste nel VII municipio.


La minisindaca con il passaggio al partito di Paragone è stata accusata dai suoi ex compagni 5stelle di simpatie destrorse. Per dirla con il capogruppo del M5S capitolino Giuliano Pacetti: “Pur di assecondare le sue smodate ambizioni personali ha scelto addirittura la destra”. Un’accusa mal digerita da Lozzi sostenitrice ortodossa del post ideologismo grillino.

Qualche giorno dopo, infatti, in Assemblea capitolina la presidente del VII municipio intervenne per ricordare “i tanti fatti” e “non le chiacchiere” pensate e create per contrastare il fasciamo nel suo territorio. In particolare Lozzi ricordò l’istituzione del tavolo interistituzionale antifascista del VII municipio con Anpi, Cgil ed altre associazioni. E sono stato proprio le segnalazioni di quel tavolo che hanno inspirato la lettera di Lozzi. “Sono trascorsi ormai mesi dall'ultimo tavolo tenuto dall'Anpi ed avendo constatato che in merito alle occupazioni in quella sede segnalate, nulla ad oggi è cambiato, tranne la chiusura del pub di Via Taranto a seguito di determina dirigenziale municipale, si chiede, ad ognuno per la parte di competenza, di conoscere quali azioni sono state adottate”.  E ancora: “Ritengo doveroso non rinviare ulteriormente l'adozione delle misure che abbiano come finalità quella di rassicurare quanti si rivolgono alla scrivente e più in generale alle istituzioni, per la salvaguardia del territorio in cui vivono e della propria incolumità”.

Uno dei locali segnalati dal municipio è stata negli scorsi giorni al centro di una polemica con il Campidoglio. Si tratta della sede degli Ultras Lazio (ex Irriducibili) di cui due giorni fa i consiglieri del Pd municipale avevano chiesto lo sgombero con una mozione bocciata però dai grillini del VII municipio (oggi ancora tutti formalmente M5s, ma di fatto “lozziani”). Raggi allora si era detta “sorpresa dalla bocciatura” e aveva fatto trapelare alle agenzie la sua intenzione di chiedere all’Inail, proprietario dello stabile, lo sgombero. 
Degli altri locali citati da Lozzi nella lettera, l’unico già liberato è il locale Ater di via Taranto che era stato occupato da alcuni militanti di Forza Nuova che avevano aperto lì un pub. C’è poi la storica sede del Msi di via Acca Larentia, dove nel ‘78 furono uccisi due giovanissimi militanti, e un vicino appartamento di via Leandro dove viveva fino a un anno e mezzo fa Carlo Giannotta, militante missino e memoria storica dell’attentato, occupati ancora dai neofascisti. Nell’edificio Inps di via Assisi 140, invece, ci sono i militanti di Sempre domani, formazione collegata a Casa Pound. Infine, in via Marco Dino Rossi, in un edificio di proprietà comunale, ci sono su due piani l’appartamento dell’ideologo Stefano Delle Chiaie e la sede di Avanguardia nazionale.

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