Zingaretti incontra segretari regionali e delle città metropolitane (foto LaPresse)

Zinga vede il voto, Salvini non voterà prima del taglio ai parlamentari

Passeggiate romane

Il Pd prendere la rincorsa in vista delle politiche e prepara una campagna “macroniana” di ascolto dei cittadini: la Costituente delle idee. Il Carroccio aspetta il dimezzamento dei parlamentari, riforma grillina che converrà alla Lega

Nicola Zingaretti come Macron? L’idea del segretario del Partito democratico sarebbe quella. Ma non si pensi che il leader del Pd intenda andar via dal suo partito e tanto meno spostarsi a “destra”. L’esempio macroniano che Zingaretti ha in animo di seguire è un altro. Cioè quello di fare, esattamente come fece l’attuale capo di stato francese, una grande campagna d’ascolto presso i cittadini del suo paese.

  

Già, e in fondo la Costituente delle idee, che appare a tutta prima come una cosa un po’ fumosa, è proprio questo: una campagna d’ascolto. Finora il sito della Costituente ha avuto centomila contatti e al Partito democratico sono arrivate cinque proposte di militanti, simpatizzanti o semplici cittadini che intendono contribuire alla Costituente con le loro di idee.

  

Ma non sarà solo il sito della Costituente lo strumento attraverso il quale Nicola Zingaretti intende svolgere la campagna d’ascolto. In autunno mille volontari (del Partito democratico ma non solo) verranno inviati in giro per l’Italia a fare un vero e proprio porta a porta di quelli che si facevano un tempo. Un porta a porta per spiegare le idee del Pd e per ricevere suggerimenti, proposte e contributi dai cittadini italiani. Naturalmente, i mille volontari non caleranno sulle grandi città tipo Roma e Milano, dove il porta a porta sarebbe complicato e anacronistico. I loro obiettivi saranno sopratutto i piccoli centri del nostro paese.

  

La campagna d’ascolto servirà a Zingaretti anche per prendere la rincorsa in vista delle elezioni politiche. Sì perché il segretario del Partito democratico, benché non creda più come una decina di giorni fa che si vada al voto in autunno, è comunque convinto che le urne non siano troppo lontane. Ritiene che la prossima primavera sia il momento giusto per le elezioni, perché Salvini non aspetterà ancora, a suo avviso, per capitalizzare in voti il consenso di cui gode nel paese.

E a proposito di Matteo Salvini, il leader leghista ha fatto capire che uno dei motivi per cui non vuole andare al voto subito è perché aspetta che possa essere applicata la riforma che dimezza il numero dei parlamentari. Una riforma voluta soprattutto dai grillini ma che converrà solo alla Lega. Con le percentuali che ha adesso in tutti i sondaggi, infatti, il Carroccio grazie al dimezzamento del numero dei parlamentari avrà alle Camere una maggioranza mia vista prima.