Nel piano del Pd contro Renzi c'è una falla e si chiama Gentiloni

Ecco chi si sta muovendo al Nazareno per arginare Renzi e costringerlo addirittura alle dimissioni da segretario

Il segretario del Partito democratico si attendeva una mossa del genere da parte del candidato grillino: “Lui non si aspettava che io accettassi. Ma io l’ho fatto e lui è stato messo sotto processo dai veri leader del movimento”.

 

Il mancato confronto televisivo, se conviene a Di Maio, non conviene invece al segretario del Pd che sperava così di rilanciarsi e di lasciare in secondo piano i guai siciliani. Adesso li dovrà affrontare. E dovrà anche porre mano a un’altra questione. Sia da Palazzo Chigi sia dal Quirinale giunge una nuova sollecitazione: quella di rimandare le elezioni a maggio e di non tenerle più a marzo. Questo lasso di tempo consentirebbe al Pd di creare attorno a sé una coalizione con buone chance, e di evitare di arrivare terzo anche a livello nazionale oltre che in Sicilia. Renzi però teme che in realtà due mesi in più possano nuocere sia al Pd sia alla sua leadership. Ma il segretario sa anche che non gli sarà facile entrare in rotta di collisione con il Quirinale e con Palazzo Chigi.

 

Nel frattempo nel Partito democratico si stanno muovendo quanti vorrebbero arginare Renzi se non addirittura costringerlo alle dimissioni da segretario. La carta che meditano di giocarsi gli avversari interni di Renzi non è solo quella di una candidatura alla premiership di Paolo Gentiloni. Escluse le suggestioni di Marco Minniti o Graziano Del rio – che sono solo delle fantasie da Transatlantico di Montecitorio – quello che i maggiorenti intenzionati a tenere a freno Renzi meditano è una discesa in campo di Walter Veltroni a favore di Paolo Gentiloni. Pensano che se si muovesse l’ex segretario, il fondatore del Partito democratico, Renzi avrebbe più difficoltà a non accettare questa soluzione. Sanno che altrimenti, visto che comunque l’attuale segretario ha i numeri negli organismi dirigenti, non riusciranno mai e poi mai a spuntarla. A questo proposito c’era chi addirittura aveva meditato di puntare al cambio di segretario in corsa, prima delle elezioni, proponendo proprio Veltroni. Ma questa soluzione è stata scartata, anche perché si sa che il diretto interessato non è disponibile a rituffarsi nella politica a tempo pieno.

 

Nel piano organizzato dagli avversari di Matteo Renzi c’è però una falla. Gentiloni, nonostante i problemi, anche recenti, con il segretario del Pd, non ha nessuna intenzione di andare contro Matteo Renzi. Altra cosa sarebbe se fosse il leader a proporgli un’ipotesi del genere. Ma, nonostante la sconfitta siciliana, Renzi non pensa affatto che questa sia la soluzione giusta.

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