Il governo fa marcia indietro e si impegna a cancellare la norma anti-FlixBus
Accolti tre ordini del giorno a firma Mazziotti, Boccadutri e Capezzone. Esulta la società: "Un segnale che ci spinge a credere in questo Paese". Ma ora serve una soluzione entro 90 giorni
Il governo ci ripensa. La norma anti-FlixBus contenuta nel decreto Milleproroghe approvato ieri con voto di fiducia sarà cancellata. Bisogna capire come e quando visto che sulla multinazionale tedesca pende la spada di Damocle dei 90 giorni necessari per adeguarsi alle nuove norme, ma l'esecutivo ha preso un impegno formale. Stamattina, infatti, sono stati accolti tre ordini del giorno firmati dal presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti (Civici Innovatori), dal Democratico Sergio Boccadutri e da Daniele Capezzone.
Un segnale di speranza per il Managing Director di FlixBus, Andrea Incondi, che commenta: “L'approvazione di tre ordini del giorno con parere favorevole del Governo impegna il Governo stesso a risolvere il problema e rappresenta un segnale che ci spinge a credere in questo Paese. Oggi, di fronte ad un problema reale, la Camera dei Deputati sceglie di stare dalla parte delle decine di aziende e dei milioni di passeggeri coinvolti. Siamo fiduciosi che il Governo darà seguito alle decisioni del Parlamento e supererà l'abuso normativo prodotto negli ultimi giorni. Viva FlixBus, viva la libertà di viaggiare!”.
La richiesta, si legge nell'odg presentato da Mazziotti, è quella di impegnare il governo ad "adottare ogni atto normativo utile, anche attraverso il disegno di legge per il Mercato e la Concorrenza, per rimuovere ogni ostacolo alla piena attività di soggetti già attivi sul mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale". Ed è proprio l'esponente della maggioranza ad esultare su Twitter.
Norma anti #flixbus sarà cancellata,il governo ci ha dato ragione!Vince la #concorrenza sempre nel perimetro fissato dalla legge @FlixBus_IT
— Andrea Mazziotti (@_AMazziotti) 23 febbraio 2017
Soddisfatto anche Daniele Capezzone (Conservatori e Riformisti): "Il Governo ha detto sì al nostro ordine del giorno presentato con i colleghi Corsaro e Bianconi. Ora (essendo stati variamente accolti o ammessi come raccomandazione, oltre al nostro, anche altri due odg convergenti, a prime firme dei colleghi Mazziotti e Boccadutri), la strada per risolvere il problema è aperta. O nel provvedimento sulla concorrenza o nel primo provvedimento utile, l’impegno ora c’è. Va rispettato. Bene!"
#flixbus
— Daniele Capezzone (@Capezzone) 23 febbraio 2017
Approvato odg firmato con @MassimoCorsaro e @On_Bianconi
Approvati anche @boccadutri e @_AMazziotti https://t.co/frceOIdO3i pic.twitter.com/4eSxzOjRnk
La società. FlixBus non è proprietaria di bus, ma di una piattaforma che gestisce le prenotazioni e le vendite, si occupa della parte commerciale, organizza le tratte, il rapporto con i clienti, definisce gli standard di qualità sui mezzi di trasporto e lavora in partnership con circa 50 aziende italiane proprietarie degli autobus. In questo modo offre un ottimo standard di qualità a prezzi più bassi, un po’ come accade per le compagnie aeree low-cost. Il servizio collega circa 120 città e in un solo anno ha spostato in 120 città circa 3 milioni di passeggeri. L'emendamento presentato e approvato nel decreto Milleproroghe (peraltro firmato da quattro parlamentari pugliesi del gruppo Conservatori e riformisti, lo stesso di Capezzone) prevede che possano essere concesse le autorizzazioni sulle tratte interregionali solo a gruppi d’imprese guidati da “operatori economici la cui attività principale è il trasporto di passeggeri su strada”. Attualmente per ottenere le autorizzazioni dal ministero FlixBus e le aziende italiane che forniscono il servizio operativo si sono raggruppate in un’associazione temporanea d’impresa. La norma vieta questa possibilità.
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