Matteo Renzi e Angela Merkel durante l'incontro a Roma oggi (foto LaPresse)

Dall'economia ai migranti, cosa si sono detti Renzi e Merkel

Redazione
La cancelliera in visita a Roma approva la proposta di un approccio umanitario sull'accoglienza dei profughi. E il premier attacca l'Austria sul muro del Brennero: "Respingere non è la soluzione"

Le distanze tra Roma e Berlino sulla gestione dei migranti e sull'economia esistono ma non rischiano di incrinare i rapporti e il dialogo tra Angela Merkel e Matteo Renzi. L'arrivo oggi a Roma della cancelliera è un momento di confronto tra le due cancellerie dopo una serie di incomprensioni, ma serve anche a verificare se l'accordo con la Turchia sia un modello replicabile in altri teatri come in Africa. Nella conferenza stampa al termine del bilaterale (ripetuti gli abbracci tra i due davanti ai teleobiettivi dei fotografi) l'appello di Renzi e Merkel è ancora rivolto a Bruxelles. "E' un dovere di tutti che la scommessa europea sull'immigrazione funzioni. Siamo impegnati perché l'accordo con la Turchia possa essere ulteriormente incoraggiato", ha spiegato Renzi. "Italia e Germania registrano una forte convergenza sulla necessità di avere un approccio all'immigrazione carico di valori umani, di dignità, per offrire una proposta politica come Ue che sia seria, credibile e di lungo periodo", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

 

Valori minati dalla recente questione del muro del Brennero, che l'Austria ha usato come tema elettorale nelle scorse settimane. "Ci deve essere una presa di posizione chiara", la visione austriaca sull'immigrazione "è contro la logica e contro la storia", afferma il premier. Quelle austriache "sono posizioni sbagliate e anacronistiche non giustificate da nessuna emergenza", sottolinea Renzi. "L'emergenza non c'è, soprattutto perché il Brennero è molto più di un confine, è un simbolo", conclude il premier.  "Questo non vuol dire che non si debba lavorare insieme per avere la stessa filosofia che ha ispirato l'accordo con la Turchia", aggiunge il presidente del Consiglio. "Occorre una strategia per l'Africa come c'è stata per la rotta Balcanica".

 

Sul fronte immigrazione "ci sono dei punti dove" Italia e Germania "non sono d'accordo e non è una novità", ha ammesso il premier. "Noi proponiamo gli eurobond, ma non c'è condivisione da parte tedesca su questo strumento. Siamo pronti a discutere nel merito su qualsiasi soluzione, ma bisogna fare un investimento sull'Africa. Bisogna investire in aiuti allo sviluppo, su questo abbiamo una condivisione totale e credo che sia un fatto positivo", aggiunge.

 

Da parte sua, Merkel ha ammesso che "non possiamo chiudere i confini" e che, anzi, "occorre ripartire gli oneri" sull'immigrazione. "Non parlerei di sanzioni ma ci deve essere una strategia europea", dice la Cancelliera tedesca. "Bisogna rispondere a livello pratico della questione, occorre rispettare la dignità dell'uomo, abbiamo una responsabilità globale che dobbiamo rispettare", sottolinea ancora Merkel. Le dichiarazioni del presidente della Bundesbank "non hanno creato agitazione in Italia".  "La stagione in cui dichiarazioni che provengono dall'esterno creavano agitazioni in Italia è finita", dice il presidente del Consiglio. "Quello che c'e' da fare lo sappiamo da soli, lo decidiamo con gli alleati Ue e non ce lo facciamo dire da nessun governatore di banca straniera", spiega Renzi.