Valide ragioni per dire "No" alla truffa del referendum

L'astensione è l'opzione più razionale

Massimiliano Trovato
Dalla truffa mediatico giudiziaria alle risorse da garantire per le future generazioni, dalla pericolosa ideologia anti industrialista alla Costituzione brandita contro gli astensionisti. Girotondo fogliante.

Secondo il presidente della Corte Costituzionale, sfilare al seggio “fa parte della carta d’identità del buon cittadino”. Paolo Grossi come Sarah Silverman: “Votate! Io voterò per Bernie, ma basta che votiate (…per Bernie)”. Raramente l’invito al voto è davvero spassionato: anche nelle parole del grande giurista fiorentino par di cogliere una postilla: “basta che votiate (…per il sì)”. Quella del voto come dovere civico è una superstizione di cui non riusciamo a liberarci. “Se non voti, non ti puoi lamentare” – ma, come ammoniva George Carlin, è semmai chi vota a perdere la facoltà di disconoscere decisioni che ha contribuito a vidimare. “Milioni di valorosi hanno dato la vita per il diritto di voto” – il diritto, appunto; e hanno dato la vita anche per la libertà d’opinione, ma non ne discende l’obbligo di dire tutto quello che ci passa per la testa. Astenersi è, di norma, l’opzione più razionale e responsabile. Razionale perché la probabilità d’influenzare l’esito della consultazione (o persino trarne un beneficio) è risibile; responsabile perché, nella maggior parte dei casi, gli elettori mancano delle competenze e delle informazioni per operare una scelta ponderata.

 

Certo, la previsione di un quorum cambia le regole d’ingaggio: alle elezioni, chi tace non dice nulla; al referendum abrogativo, chi tace acconsente. Differenza comprensibile: occorre evitare che una minoranza smonti ciò che la maggioranza ha costruito – viva la democrazia diretta, ma almeno abbia il buon cuore di manifestarsi. Per converso, ogni voto per il no è evidentemente un voto per il sì. Ecco il dilemma del no: pronunciarsi nel modo più efficace o suicidarsi in ossequio a un malinteso senso civico? Una democrazia matura vive nelle regole, non nei riti. Il quorum è un gol segnato in trasferta: ogni allenatore coscienzioso sa di dover difendere il risultato. Domenica, allora, andate al mare senza patemi. Magari l’astensione non vi renderà dei buoni cittadini, ma farà di voi degli utenti consapevoli della macchina democratica.

 

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