Palazzo Chigi, Matteo Renzi in conferenza dopo il risultato del referendum sulle trivellazioni (foto LaPresse)

Il referendum sulle trivelle, un altro successo di Renzi? Dipende dai punti di vista

Adriano Sofri
A guardarle da un punto di vista un po’ più distaccato, dalla diga di Mosul, diciamo, certe mosse di Matteo Renzi sono difficili da capire. Il referendum sulle trivelle non avrebbe mai raggiunto il quorum. Bastava lasciarlo stare.

A guardarle da un punto di vista un po’ più distaccato, dalla diga di Mosul, diciamo, certe mosse di Matteo Renzi sono difficili da capire. Il referendum sulle trivelle non avrebbe mai raggiunto il quorum. Bastava lasciarlo stare. Anche dopo l’affare di Potenza, la cosa non sarebbe cambiata se non di qualche virgola. L’invito ad astenersi, rincarato dalla dichiarazione sulla “bufala”, è servito un po’ più dell’indagine di Potenza a far andare qualcuno a votare, e a votare Sì.

 

Il risultato è quello che sarebbe stato comunque, col numero di votanti un po’ aumentato. In particolare, una decina di milioni di votanti hanno votato contro Matteo Renzi. Il quale ritiene, o mostra di ritenere, che il risultato gli abbia dato ragione. Ma per uno che vuole fare il partito della nazione, o qualcosa del genere, aver perso in una domenica una decina di milioni di voti, almeno a guardare dalla diga di Mosul, non sembra il migliore dei successi, no?