2 GIORNI A NEW YORK

Mariarosa Mancuso

    L'ultimo capitolo della guerra culturale tra Francia e Stati Uniti è un articolo uscito qualche giorno fa su Newsweek, a firma Janine di Giovanni. Politica, tasse, prezzo del latte e dei pannolini erano altrettanti segni di declino della presunta grandeur francese. Subito rintuzzati con una campagna stampa che metteva in dubbio la competenza della giornalista e la sua sobrietà (nel senso dello champagne che annebbia il giudizio). Non è la prima volta che succede, non sarà l'ultima. C'era stato il caso delle patatine fritte, che da “french fries” divennero “freedom fries” dopo l'11 settembre. E ci fu la rivolta yankee verso le francesi che non ingrassano, sanno educare i figli senza farne piccoli mostri, danno lezioni in materia di eleganza e di lifting (vale per Catherine Deneuve, ritoccata con misura, non per Emmanuelle Béart che si è fatta gonfiare a dismisura labbra e tette). Con l'eccezione di Jonathan Littell, che ha scritto “Le benevole” in francese, le rive della Senna non sono più rifugio per la dolce vita dei letterati americani, come accadeva ai tempi di Gertrude Stein. Julie Delpy, parigina figlia d'arte (i genitori erano una coppia celebre nel teatro d'avanguardia) che da tempo vive negli Stati Uniti, nei suoi film mette in satira la querelle, con autobiografica ferocia. Racconta fidanzati americani sconvolti dalle affettuose amicizie che le ragazze parigine intrattengono con gli ex (nel film precedente, “2 giorni a Parigi”: la coppia mista tornava per recuperare un gatto, le presentazioni in famiglia erano un disastro, la mamma andava fiera del suo passato da groupie). Un nuovo fidanzato americano e nero, conosciuto nella redazione del Village Voice fa da coprotagonista in “2 giorni a New York”: stavolta è la famiglia parigina che si sposta in visita, cogliendo l'occasione di una mostra fotografica da inaugurare. Le affettuosità tra Julie Delpy e Chris Rock (“mio piccolo koala”, nelle coccole tra le lenzuola) sono messe a rischio dagli invasori, tra cui una sorella che gira mezza nuda nel minuscolo appartamento, e si è portata dietro un moroso scelto per dispetto tra gli ex della protagonista. Le chiacchiere sul sesso, sull'arte contemporanea, sulla poca pulizia dei francesi riescono benissimo, grazie a una divertente sceneggiatura scritta da Julie Delpy con Alexia Landeau, attrice franco-americana che recita la parte della sorella.