Google creative commons

Mozart terapia

“Musica su prescrizione”: un concerto sinfonico nelle ricette dei medici canadesi

Mario Leone

L'accordo permette ai pazienti di assistere gratuitamente a un concerto dell'Orchestre symphonique de Montréal. L'iniziativa è nata per sostenere la salute mentale e fisica, riducendo l’isolamento sociale che spesso accompagna i malati cronici, anche se deve fare i conti con i consueti problemi economici

Si chiama “Musica su prescrizione” l’accordo raggiunto tra l’Ordine dei medici del Canada e l’Orchestre symphonique de Montréal: consente ai medici canadesi di prescrivere ai propri pazienti un concerto dell’Osm, offrendo loro accesso gratuito a un’esibizione dal vivo. L’iniziativa, che in via sperimentale durerà un anno, nasce dalle numerose evidenze scientifiche secondo cui la musica può contribuire a migliorare l’efficacia delle cure mediche e alleviare gli effetti collaterali di terapie complesse. Le sette note diventano così uno strumento potente per sostenere la salute mentale e fisica, riducendo l’isolamento sociale che spesso accompagna i malati cronici. Arte e medicina si incontrano e diventano vettori di un approccio più integrale alla cura della persona. “Collaborando a questo progetto – spiega Mélanie La Couture, presidente e ceo dell’Osm – la nostra orchestra mette la propria eccellenza artistica al servizio del benessere collettivo, sottolineando che l’arte, in tutte le sue forme, può contribuire alla salute e alla qualità della vita”.

 

L’iniziativa è ancora agli inizi e deve fare i conti con i consueti problemi economici, che al momento ne limitano la portata a una platea ristretta. L’iter è semplice: i medici interessati si registrano sul sito per ricevere due “prescrizioni musicali” da utilizzare con i pazienti. Ogni malato può essere accompagnato da una persona di sua scelta e selezionare, all’interno del cartellone stagionale, il concerto dell’Osm a cui desidera partecipare. I costi sono tutti a carico dell’orchestra, anche se l’importo esatto è difficile da stimare, perché dipenderà dal numero dei partecipanti. Per essere idonei, i pazienti devono essere adulti, residenti in Québec e in grado di spostarsi: il progetto non vuole replicare le numerose iniziative che portano la musica negli ospedali. I medici selezionano i pazienti secondo il proprio insindacabile giudizio clinico. Il programma può rivelarsi utile per chi soffre di stress correlato al cancro, di malattie croniche o di lunghi periodi di convalescenza dopo patologie o interventi impegnativi. Naturalmente l’iniziativa non sostituisce le cure mediche e presuppone la partecipazione consapevole del paziente, che al termine del concerto è invitato a compilare un questionario di gradimento per valutare l’efficacia del progetto e i possibili miglioramenti.

 

Intanto l’Osm è alla ricerca di nuovi fondi per ampliare la platea, aumentare il numero dei concerti, coinvolgere altre istituzioni e prolungare la durata del programma. Un modo più umano per accompagnare il malato: uno squarcio di bellezza nel tunnel della malattia, che spesso annichilisce intere famiglie alle prese con la gestione quotidiana delle difficoltà, aggravate dalla lentezza burocratica, dalla carenza di assistenza e, talvolta, da una sanità che non cura abbastanza. Anche in Italia si dovrebbe riflettere su questa esperienza, consapevoli che le lacune e i problemi sono molti e spesso più gravi. Là dove la medicina cura ma non consola, la musica tenta di colmare il resto.