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il rapporto

I numeri della musica in Italia

Redazione

Il nuovo Rapporto Aiam fotografa la scena musicale italiana: quasi 50 mila lavoratori, 112 milioni di euro di entrate e attività in oltre mille città, anche all’estero. Il presidente Pollice: “Siamo un investimento certo per il paese, ora servono più risorse e nuove sale da concerto”

"Oltre 2 milioni di spettatori, più di 11 mila concerti in mille città in Italia e all'estero, quasi 50 mila lavoratori impiegati e 112 milioni di entrate". Sono i principali numeri del nuovo Rapporto dell'Associazione italiana attività musicali 2024 sulle attività musicali in Italia e all'estero, presentato questa mattina nella sala Spadolini del ministero della Cultura dal presidente Francescantonio Pollice. L'Aiam è un'associazione costituitasi nel 1999 per volontà della maggioranza assoluta dei soci appartenenti ad Aiac, l'Associazione italiana attività concertistica. Promuove la cultura musicale italiana nel nostro paese e nel mondo.
 

"I numeri del nostro rapporto dimostrano inconfutabilmente che siamo un investimento certo per il nostro paese, perché in grado di alimentare un circuito culturale, sociale ed economico e di contribuire allo sviluppo del Pil nazionale", ha detto il presidente Pollice. "Questa ricerca – continua – non è solo una lente di ingrandimento sulla mole di lavoro che in Italia e in ben cinque continenti i nostri soci svolgono quotidianamente nella promozione della musica e degli artisti italiani, ma anche lo strumento che mettiamo nelle mani di chi, a livello amministrativo e politico, ogni anno ci eroga quasi 19 milioni di euro attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo per vagliarne la qualità"
 

Alla presentazione al Mic sono intervenuti il sottosegretario alla cultura Gianmarco MazziValentina Gemignani, capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, Federico Mollicone, presidente commissione Cultura alla Camera, anche Antonio Parente, direttore generale spettacolo del MiC; il ministro plenipotenziario Filippo La Rosa, vice Direttore generale per la Diplomazia pubblica e culturale e Maeci, il senatore Luca Pirondini, vicepresidente commissione Cultura al Senato e Matteo Orfini, componente commissione Cultura alla Camera, oltre a numerosi esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni.

I numeri del Rapporto Aiam

Spettatori

Il numeri degli spettatori è cresciuto anche quest'anno: nel rapporto è messo in evidenza come la quantità di persone che ha assistito ai concerti organizzati dai soci Aiam è di 2.155.898 presenze. Il rapporto dice che "il numero degli spettatori somma sia la musica classica che il jazz". E spiega che l'incremento degli spettatori è "assolutamente in linea con quanto certificato dalla Siae nel suo annuale rapporto". Confrontando i dati relativi al numero complessivo degli spettatori di classica e jazz del Rapporto Saie 2024, si legge, "emerge che gli spettatori agli eventi Aiam rappresentano oltre il 44 per cento del totale (sempre per quanto riguarda musica classica e jazz).

Costo del lavoro

Il costo complessivo del lavoro, comprendente gli oneri previdenziali e contributivi sulle retribuzioni erogate, è di 72.968.733,86 di euro pari al 59,29 per cento rispetto al totale dei costi, si legge. "Anche questi dati confermano dunque la natura d'investimento dell'intervento statale in quanto le attività promosse dall'Aiam producono redditi quattro volti superiori al contributo del Fnsv (il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, ndr)", si legge. L'ammontare del Fondo, diviso per ogni membro dell'associazione, fa emergere che lo stato interviene con 387,76 euro a lavoratore, cifra che rappresenta "il costo più basso dell'intero settore dello spettacolo".

I concerti

Infine, il numero dei concerti. Il numero dei concerti organizzati dai membri dell'Aiam (11.551) è "assolutamente significativo" in quanto, rispetto ai 19.463 concerti classici e ai 7.141 concerti jazz censiti nell'Annuario Siae che complessivamente sono 26.604, gli 11.551 promossi dell'Aiam rappresentano il 43,42 per cento del numero complessivo dei concerti organizzati in Italia", scrivono nel rapporto.
 

L'offerta, si legge ancora, "si è caratterizzata anche per il decentramento, con 1.004 comuni di tutte le province d'Italia", in netta prevalenza al nord rispetto al centro e al sud. Ma c'è anche un dato importante della copertura all'estero: "L'attività concertistica all'estero realizzata da alcuni soci Aiam, in particolare dal Comitato Nazionale Italiano Musica Ets, che promuove a livello internazionale il talento italiano, registra nel 2024 l'organizzazione di 248 concerti in 93 città molte delle quali capitali di ben 38 stati di tutti i continenti".
 

"Infine, siamo qui anche lanciare un appello alle istituzioni affinché venga aumentata la capienza del Fondo nazionale spettacolo dal vivo", ha detto il presidente Pollice. "Aiam – continua – ritiene che, sulla base dei propri risultati, sia necessario un cambio di passo che renda omogenea sull'intero territorio nazionale la filiera musicale, attraverso l'adozione di opportuni indirizzi politici che ribaltino l'attuale sproporzione fra l'investimento in formazione e quello in produzione e distribuzione che sta causando inoccupati o disoccupati e l'abbandono del settore da parti di tanti giovani musicisti formati". E lancia una proposta al governo: "Serve impegno per la promozione di un piano nazionale per la costruzione di nuove sale da concerto in tutta Italia e soprattutto nelle città ancora sprovviste".