Maria Grazia Chiuri (foto LaPresse)

Fendi conferma Chiuri e pensa al trasloco dall'Eur

Fabiana Giacomotti

La direttrice creativa torna lì dove ha iniziato la sua carriera nel 1989. La maison lascerà il Palazzo della Civiltà Italiana fatto restaurare all’epoca della gestione di Pietro Beccari

La conferma della nomina di Maria Grazia Chiuri a direttrice creativa di Fendi, dove ha iniziato la sua carriera nel 1989 al termine di uno stage ormai dimenticato nell’atelier di Chiara Boni, arriva quindici giorni dopo che sul Foglio avevamo dato l’anticipazione dell’imminente nomina, quando ancora sui social si discuteva di un suo testa a testa con Willy Chavarria, ex Calvin Klein, in realtà mai preso in considerazione da Bernard Arnault che, anzi, vuole rafforzare la romanità del brand.

   

La maison Fendi, nonostante le ultime, interessanti collezioni firmate da Silvia Venturini Fendi, che dallo scorso settembre ha assunto la carica di presidente onorario, ha infatti bisogno di una revisione importante dopo la disastrosa gestione creativa di Kim Jones, e Chiuri, pur esausta al termine di nove anni di grandi successi a capo di Dior ma ben felice di tornare nella sua città anche per via del Teatro della Cometa, che ha acquistato e restaurato con gran spesa e molta, inattesa, sapienza tecnica, ha preferito non lasciare il gruppo Lvmh nonostante nei mesi scorsi fosse stata sondata per la direzione creativa di Gucci e avesse sostenuto diversi colloqui con Giorgio Armani.

 

Quello che, invece, non è ancora noto, è che Fendi lascerà la sede all’Eur, nel Palazzo della Civiltà Italiana fatto restaurare all’epoca della gestione di Pietro Beccari, dieci anni fa e non dimenticheremo mai la favolosa giornata inaugurale, per tornare in centro. A pochi passi dal teatro e dalla stessa residenza di Chiuri. Le opzioni sul tavolo sono molte. Una di queste è il palazzo fra via del Corso e piazza Venezia che Alessandro Michele aveva fatto allestire pochi mesi prima della sua estromissione da Gucci

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