Il riposizionamento di Richmond, che è ancora punk

"Il futuro di John Richmond lo vedo esattamente come lo vedevo quando ho iniziato, quarant’anni fa un foglio bianco, su cui iniziare a scrivere ogni giorno, una storia nuova"

Il riposizionamento del brand John Richmond parte (anche) da uno short movie realizzato lo scorso gennaio a Londra con la regia di Rankin, che viene diffuso in questi giorni anche sul sito dello stilista.

Qui trovate il testo del monologo di Richmond, Peter Pan nato a Manchester nel 1960, con un titolo che ci pare adatto e tutte le pause giuste. 

 

Nel mio cuore sono ancora un punk

 

Nel mio cuore

Credo di essere ancora un punk.

Distruggi e poi crei

Distruggi e ancora crei

Per continuare ad andare avanti

Devi lasciarti il passato alle spalle

Sono cresciuto a Manchester negli Anni Settanta

Un decennio incredibile

La scena musicale, i club…Era fantastico

Non avevamo niente, ma avevamo la musica

La mia prima vera esperienza musicale

È stato il northern soul, in particolare

Ho un bel ricordo di Arthur Conley …”sweet soul music”

E poi Bowie: fu il dio della mia generazione

Aprì le porte a tutta la creatività degli Anni Settanta

Essere lì, vedere Bowie a Top of the Pops che cantava Starman

E guardava dritto in camera abbracciando Mick Ronson

Voleva dire che anche noi avremmo potuto uscire truccati e con quei vestiti glam

Ti dava un senso di libertà totalmente nuovo

E poi, alla metà dei Settanta, wham, il “punk”

Con il punk avevi l’impressione di non dover apprendere più di tre codici

Tipo “posso andare sul palcoscenico, posso cantare anche se non posso”.

Era davvero “I can”

Tutta questa musica e questa moda mi hanno ispirato ad entrare nel mondo della moda

La musica era già nel mio dna, per cui alla fine dei Settanta lasciai Manchester.

Cercavo le luci, e la pioggia scrosciante

Quando terminai l’università, a Londra, si viveva la tempesta perfetta

della “punk I can do it” generation

Non volevamo andare a lavorare per designer di moda in Italia o a Parigi

Volevamo fare la nostra moda da soli

Così alla metà degli Ottanta aprii la mia prima boutique in una vietta alle spalle di Carnaby Street.

Imparai moltissimo. Mi costruii questa reputazione di vestire i musicisti.

In realtà, i musicisti trovavano una connessione con me

Perché io ero connesso a loro. Percepivano che la mia ispirazione era la loro musica.

Il futuro di John Richmond lo vedo esattamente come lo vedevo quando ho iniziato, quarant’anni fa

un foglio bianco, su cui iniziare a scrivere ogni giorno, una storia nuova

Per molti giorni ancora.

 

John Richmond 

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