Federico Marchetti, fondatore, presidente e ceo di Yoox-Net-à-Porter (foto LaPresse)

Si vende poco? Il cliente uno diventa una star

Fabiana Giacomotti

Il fondatore, presidente e ceo di Yoox-Net-à-Porter, Federico Marchetti festeggia sui social, con venti “amici speciali”, i 20 anni dell'azienda. Tra di loro anche il primo cliente 

I conti della moda sono talmente preoccupanti che fa benissimo Federico Marchetti, fondatore, presidente e ceo di Yoox-Net-à-Porter fino all’anno prossimo (il ragazzo è baciato dalla fortuna: smonterà ancora giovane e ricco come Creso quando tutti gli altri staranno ancora pagaiando per uscire dal guado post-Covid, tenendosi la sola poltrona di chairman), a inserire il suo primo cliente nella lista dei “venti amici” speciali con cui festeggerà sui social i vent’anni di Yoox, domani 20 giugno, con una serie di conversazioni sul proprio profilo Instagram.

 

Il primo cliente è ormai assimilabile al paziente uno, un essere mitologico che offre conforto a chi ce l’ha e speranza a quelli che non hanno ancora rialzato le serrande. Nel caso di Marchetti (a destra ritratto da David Needleman), sappiamo che il cliente uno fu in realtà una signorina (se ben ricordiamo inglese) e che comprò un abito; ma quello selezionato dal fondatore per impersonare l’agognato ruolo in occasione dei festeggiamenti fu comunque uno dei primi dieci e oggi è un arto-stilista di fama internazionale, Nicolas De Contades. Per celebrare la ricorrenza in epoca di Covid, Marchetti non avrebbe potuto fare altro che darsi al modello “conversazione su Instagram” che è ormai un format adottato anche dalle sciure milanesi in astinenza da eventi (sottrarsi ai webinar è diventato un’arte: nessuno accetta che tu non voglia passare dell’altro tempo sui social o davanti al pc), ed è quello che ha fatto: come ovvio, si conta che lo farà meglio delle sciure sfaccendate che danno il tormento al ristoratore di riferimento o all’amica che crea costumi, non fosse altro perché fra i suoi interlocutori, i venti amici speciali, compaiono nomi come Renzo Rosso, Laudomia Pucci, il fotografo “Magnum award winning” Alex Majoli che ricordiamo scattare giovanissimo le colonie mussoliniane estive sull’Adriatico e tutta un’altra serie di figure che il mondo della moda di oggi non ri-conosce perché in questo ambiente si fa presto a passare di moda.

 

Per la loro sola presenza nella lista dimostrano però di che stoffa sia fatto il nostro uomo. Due nomi per tutti: Holly Brubach, la leggendaria style editor del New York Times, la donna che per prima tenne testa a Giorgio Armani vincendo nel frattempo i più prestigiosi premi letterari, e Young Kim McLaren, la compagna di Malcolm, l’uomo che inventò il punk. Apre la rassegna il premio Oscar Arianne Phillips, la costumista di Quentin Tarantino che collabora con Miuccia Prada e Alessandro Michele. Noi c’eravamo quando aprì, con la sua versione sofisticata e tecnologica del saldo di magazzino e delle rimanenze su cui si è fondata una parte non indifferente del commercio italiano dal Medio Evo a oggi (Federico Marchetti è di Ravenna, dove questo genere di traffico era molto attivo). E’ molto interessante vedere adesso, vent’anni dopo quell’idea e i primi finanziamenti offerti da Elserino Piol, quanta strada abbia percorso anche nell’immaginario comune quello che chiamiamo pomposamente e-commerce. Di sicuro, è uno dei pochi segmenti che abbia tenuto, nonostante un forte rallentamento, fino al 30 per cento, fra marzo e aprile.

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