Una città senza auto è possibile?
Nelle nostre città gli autoveicoli sono il 51 per cento in più di quelli sufficienti a muovere le persone e il 64 per cento in più di quelle che sarebbero necessarie per permettere loro di muoversi razionalmente. I dati in anteprima di una elaborazione del Mit. Da giovedì la seconda edizione di MobilitARS a Reggio Emilia
Una città è di per sé un corpo in continuo movimento. Si muovono i cittadini, si muovono le merci, si muove chi deve controllarle o intervenire per cercare di salvare chi nelle città si muove. Le strade sono il sistema circolatorio e non solo di circolazione di una città. Se il sistema circolatorio si interrompe in un corpo, questo viene danneggiato, più o meno gravemente, dipende da dove si presenta l’embolo. In ogni caso si interviene per rimuoverlo. Se il sistema circolatorio si interrompe in una città, al massimo si fa spallucce, si sbuffa, si inveisce contro il traffico e poi ci si rassegna a dire, eh è il traffico, ci si può far niente.
La rassegnazione è un atteggiamento dell’animo umano che può avere un senso quando tutto è davvero inevitabile. Diventa un’insopportabile tendenza al piagnisteo quando invece l’inevitabile in realtà non lo è davvero, al più è migliorabile, rivedibile. Perché non è vero che ci si può far niente con il traffico. Basta capire quali sono le cause dei blocchi e sistemare ciò che non va. Quasi sempre ciò che non va è sempre la stessa cosa: l’eccesso di automobili che girano per le nostre strade.
Secondo una elaborazione digitale del Mit (la ricerca è in fase di ultimazione, i dati che seguono sono stati dati in anteprima al Foglio), il numero di autoveicoli che girano per le nostre città (lo studio riguardava sei città: San Francisco, New York per gli Stati Uniti e Parigi, Londra, Roma e Madrid per l’Europa) sono il 51 per cento in più di quelle sufficienti a muovere le persone che dovrebbero muovere e il 64 per cento in più di quelle che sarebbero necessarie per permettere alle persone di muoversi razionalmente tra due punti. Razionalmente vuol dire che entro i sette chilometri tra il punto di partenza e quello d’arrivo, la macchina non è quasi mai il mezzo più efficiente per muoversi: questioni di costi e tempi (di spostamento e per la ricerca di partenza).
Per non parlare dei costi sociali indiretti (anche se sono in realtà terribilmente diretti), quelli sanitari (circa 34 miliardi l'anno) e ambientali.
Razionalizzare costi e tempi non sembra essere una delle questioni più importanti in Italia. Ci pensa mai nessuno davvero. Molto spesso gli interventi in termini di mobilità, salvo qualche caso positivo (che c’è), non partono dal principio di razionalità. Eppure studiare le città, capire come una città si muove e quali sono gli interventi migliori da realizzare, e quali i più urgenti, garantirebbero tre cose soprattutto:
1) che gli interventi verrebbero fatti davvero;
2) renderebbero evidente che un miglioramento della mobilità garantisce un miglioramento della qualità di vita delle persone;
3) darebbero davvero la possibilità alle persone di scegliere come muoversi e quindi rinunciare più facilmente all’auto privata e magare virare su biciclette (l'economia della bici è in continua crescita, tra le altre cose), monopattini e mezzi pubblici.
Serve competenza per affrontare temi complessi come la mobilità di una città. La stessa che animerà dal 26 e al 28 maggio 2022, il MobilitARS, la seconda edizione del simposio dedicato all’arte della gestione della mobilità urbana, che quest’anno si terrà in presenza a Reggio Emilia presso il Centro Loris Malaguzzi (viale B. Ramazzini, 72/a), organizzato da Bikenomist in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, con il supporto di Selle Royal Group e Eco Counter, con il Patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
“La sfida della gestione della mobilità urbana nel terzo millennio dovrà bilanciarsi tra un bisogno di efficienza e di offrire risposte alle crisi energetica, ambientale e climatica che stiamo vivendo. Per questo motivo il tema portante di questa edizione sarà la “Città senz’auto” per provare a immaginare un nuovo modo di muoversi e un utilizzo differente dello spazio urbano” ha commentato Paolo Pinzuti, CEO di Bikenomist e direttore di MobilitARS.
Libertà in contromano