Come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice

La friend zone

Andrea Ballarini
Almeno una volta ci siamo finiti tutti. Qualcuno anche più di una. Ecco perché è indispensabile sapere quali ovvietà dire con disinvoltura sugli amici, veri o sedicenti
    - Deprecarla. Da sfigati.

     

    - Tuonare contro, giacché il secondo fine inficia irrimediabilmente la purezza del sentimento di amicizia. Arabescare a soggetto.

     

    - Deplorare l'atteggiamento di sedicenti amici che aspettano immobili, a volte anche per anni, la sera di debolezza o di tristezza o di bisogno di consolazione per sferrare l'attacco. Paragonarli ai succhiaruota del ciclismo.

     

    - Citare "Friends", nello specifico l'episodio in cui Joey Tribbiani definisce Ross Geller come "il sindaco della friend zone", riferendosi al suo amore inconfessato per Rachel Green, testimonia profonda conoscenza della cultura popolare. Citare "La regola dell'amico” di Max Pezzali: evitare. Poco chic.

     

    - Negare provocatoriamente che la friend-zone-syndrome colpisca in massima parte i maschi. Evitare di sputtanare le amiche per portare esempi a sostegno della vostra tesi.

     

    - Se anagraficamente adeguati, ci si posiziona come sagaci fustigatori dell’ipocrisia borghese citando la vecchia teoria che tutti fanno tutto per scopare, enunciata dal cinico giornalista Michael, interpretato da Jeff Goldblum nel “Grande freddo”.

     

    - Descrivere con dolente precisione da entomologo la figura patetica di coloro che si infilano da sé nella friend zone per evitare di affrontare l'ipotesi di un rifiuto. No interpretazioni psicanalitiche: pallose.

     

    - Avere trascorso tutte le medie perdutamente innamorati di una ragazzina e non essere mai riusciti a dirglielo può essere tenero. Già al liceo fa sfigato. Convenirne.

     

    - Dibattere su quale atteggiamento si debba tenere nei confronti del friendzonato: se evitarlo, per non alimentare un'illusione o, dopo essere state inequivocabilmente chiare, lasciare che se la sbrogli un po' lui. (Vedi seguente)

     

    - Essere contrarie ad approfittare delle comodità offerte da un cavalier servente, fare delle eccezioni in occasione dello sciopero dei mezzi o in caso di maltempo o durante una crisi di solitudine.

     

    - Affermare con certezza che, nonostante si sia a conoscenza di casi che neghino l'assolutezza della regola, se si è stati messi nella friend zone è impossibile uscirne. (Vedi seguente)

     

    - Corollario della precedente: dalla friend zone si può uscire solo da sé; non è possibile uscirne per decisione della controparte. Convenirne.

     

    - Dissertare sul fatto che dopo un certo numero di collocamenti nella friend zone si riesca ad ambientarcisi, e in alcuni casi possano persino nascere delle autentiche amicizie prive di secondi fini.

     

    - Fare sottili distinzioni epistemologiche tra "amicizia con benefit" e "friend zone": auspicare la prima, temere la seconda. Valutare se replicare che entrambe sono destinate a concludersi rapidamente, spesso in modo cruento.

     

    - Non dichiarare i propri sentimenti per paura di compromettere l'amicizia è una tattica disastrosa, seconda solo a dichiare i propri sentimenti e compromettere l'amicizia. Convenirne.

     

    - Essere stati amici per dieci anni e poi, inspiegabilmente, essersi innamorati. Qualora dovesse mai accadere è buona norma non dirlo in giro, per evitare di mettere in circolo irragionevoli speranze.

     

    - Notare che arriva sempre un punto in cui se ne sono accorti tutti che lui vorrebbe avere una relazione romantica. L'unica che apparentemente non lo sa è lei. Quando, dopo anni, i due riescono a parlarne, lei di solito rivela che se ne era accorta subito. Dare la stura a una serie di considerazioni sul tema dello spreco energetico.

     

    - Navigare su internet compulsando articoli dal titolo "I dieci segni che gli/le piaci" è una delle più nefaste conseguenze del fatto di essere stato friendzonato. Dolersene.

     

    - Interpretare ossessivamente ogni suo più piccolo gesto alla ricerca di segnali rivelatori di un suo interesse è un comportamento che conduce magicamente alla friend zone e, se tenuto sufficientemente a lungo, alla psicosi.

     

    - Ricordare come siete eroicamente riusciti a uscire dal tunnel della friend zone la volta che lei, dopo sei mesi di vostro assiduo servaggio della gleba, vi ha chiesto di accompagnarla alla prima di quel film coreano che le avevano detto essere bellissimo e voi, con uno scatto di orgoglio, siete andati a vedere l'ultimo dei Vanzina con gli amici. Compiacersene al solo ricordo.