Come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice

La maturità

Andrea Ballarini
Tutti gli anni ritorna. E allora non fatevi trovare sguarniti di luoghi comuni da spargere a piene mani.
- La prima vera prova importante della vita.

 

- Confessare che non si sarebbe più in grado di superarla, se si dovesse affrontarla oggi.

 

- Lamentarsi dei titoli dei temi.

 

- Ironizzare sul membro interno: evitare. Usurato. Accettabile se si inanellano considerazioni sulla vita, beffarda, che si diverte a introdurre germi di eversione nella terminologia burocratica.

 

- Rievocare professori particolarmente perniciosi: evitare. Usurato.

 

- Dire che, di tanto in tanto, appare ancora nei vostri incubi, a distanza di trent’anni. Mainstream.

 

- Avere pregato di non essere interrogato subito dopo il più bravo della classe, poiché il contrasto avrebbe reso più evidente l’ignoranza.

 

- Andare fieri della propria strabiliante performance all’orale di italiano, in cui siete riusciti a parlare della questione meridionale in risposta a una domanda sulla poetica di Italo Svevo, perché solo quella sapevate.

 

- L’importante è essere interrogati subito dopo gli scritti, così via il dente via il dolore. Convenirne. (Vedi seguente)

 

- L’importante è essere interrogati il più tardi possibile, così tra gli scritti e gli orali c’è il tempo di studiare quello che non si è studiato mai. Convenirne.

 

- Propugnare l’abolizione della prova di matematica, poiché si sa che la svolge solo il 10% degli studenti: il restante 90% la copia da quelli. (Vedi seguente)

 

- Anche per copiare ci vuole intelligenza. Ricordarsi sempre di dirlo.

 

- Sindacare il termine: ma maturità de che?

 

- Rammaricarsi che “Notte prima degli esami” non abbia mai avuto la forza di diventare un vero film cult, nonostante il successo. Lasciare la stanza prima della rissa.

 

- Elencare le alchimie propiziatorie della sera prima: ubriacarsi, fare sesso, non aprire libro, dormire, andare al mare ecc. Ritenere la propria scelta la migliore; svalutare le altre.

 

- Mai presentarsi alla commissione abbronzati: strafottente, irritante. (Vedi seguente)

 

- Mai presentarsi alla commissione pallidi ed emaciati: da leccaculo, irritante. (Vedi seguente)

 

- Mai presentarsi alla commissione in bermuda e havaianas o in giacca e cravatta: da coglioni, irritante.

 

- Teorizzare che l’importante è allargare il discorso. Per riuscirci è fondamentale saper ignorare lo sguardo di dolente commiserazione del commissario.

 

- Il tema di attualità è da sempre l’ultima spiaggia del cialtrone. Convenirne. (Vedi seguente)

 

- Il tema letterario è da sempre il regno del democristiano che è in noi. Convenirne.

 

- Dibattere se sia meglio essere non ammessi o non maturati.

 

- Se anagraficamente attrezzati, parlare del quizzone come di una forma evoluta del Rischiatutto.

 

- Stigmatizzare gli spacciatori di bufale che nelle ultime dodici ore non sanno trattenersi dal diffondere la soffiata secondo la quale il tema letterario sarà su (inserire un qualunque autore dello scibile umano).

 

- Aborrire i compagni di classe che ripetono compulsivamente: “Non so niente, non so niente” e poi prendono 100/100. Di seguito, osservare provocatoriamente che si tratta di una patologia principalmente femminile. Segue dibattito.

 

COMMISSARIO: “Mi parli della concezione morale di Marx in rapporto a quella di Nietzsche.”

ESAMINANDO: “Si scurnavano tra di loro.”

MEMBRO INTERNO: (Tossisce) “…Ehm, il ragazzo vuol dire che erano concezioni contrastanti…”

ESAMINANDO: “No, no, chilli se scurnavano proprio.”

(Dall’interrogazione di “Franz”, VIII° Liceo Scientifico, Milano, anno scolastico 1979-1980)

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