Come fare bella figura in salotto senza necessariamente sapere quel che si dice

Car sharing, NCC & C.

Andrea Ballarini

Meglio andare a piedi, ma se ci si deve spostare in città c’è un solo modo davvero cool per farlo: il car sharing.

- Non possedere più l'auto da anni. Se si è veramente ricchi usare solo i mezzi pubblici. (Vedi seguente)

 

- Ormai solo i poveri possono permettersi di possedere un'auto. Convenirne.

 

- I romani possono utilmente stigmatizzare che al Pigneto si fatichi a trovare un'auto in car sharing. Parlare di suicidio sociale, trattandosi di una zona ad alto livello di gentrificazione.

 

- Sparare cifre a caso su quanto si risparmia in un anno non possedendo un'auto.

 

- Sostenere che nel giro di qualche anno in alcune aree metropolitane particolarmente cool, guidare un'auto di proprietà sarà socialmente riprovato quanto lo è oggi il fumo. Tesi che posiziona come acuto osservatore del costume.

 

- A Roma il sindaco, fondamentalmente, lo scelgono i tassisti. Dicendolo con l’opportuna nonchalance si suggerisce grande dimestichezza con le segrete cose del potere capitolino.

 

- Tuonare contro i tassisti che una volta l'anno bloccano la città con i loro scioperi del cavolo. Corollario: una metropoli non può essere ostaggio di una categoria. Arabescare a soggetto su: il costo fantascientifico della licenza; il fatto che non glielo ha mica ordinato il medico di fare il tassista; la rivolta anti-Uber ecc.

 

- Uber è la nuova frontiera del glamour. Ancora meglio se lo si usa da anni in città sparse per il mondo. Attenzione a non dire di usarlo da prima del 2009, perché è stato fondato solo in quell'anno a San Francisco.

 

- Gareggiare con gli amici a chi possiede il maggior numero di app riguardanti la mobilità sostenibile. Essere i primi ad avere scaricato quella più in voga del momento è il vero splendore sociale.

 

- Le Smart di Car2Go però sono un po' cafone. Molto meglio le 500 di Enjoy: più eleganti. Convenirne.

 

- All’uscita della cerimonia per il proprio matrimonio salire su un'auto in car sharing invece che sulla scontatissima Rolls è chic, ma impegnativo: implica l'onere di provare che non ce la si stia tirando solo per fare i fighi.

 

- Dire che in tema di car sharing Roma, nonostante abbia cominciato dopo, è molto più avanti di Milano. Fondamentale dissimulare con efficacia l'orgoglio di campanile per non rinfocolare polemiche usurate.

 

- Affermare che nel resto d'Europa tutte le forme di sharing (car, bike, home ecc.) sono già la normalità da anni suggerisce un orizzonte cosmopolita e uno stile di vita internazionale.

 

- Non appena qualcuno dice di essersi iscritto a Car2Go o a Enjoy trovare il modo di spiegargli nel dettaglio perché le forme convenzionali di car sharing non funzionassero: parcheggi lontani, occupati da altre auto, difficoltà nell’effettuare la prenotazione ecc.

 

- Stupirsi che a offrire auto elettriche in car sharing ci siano arrivati solo a Napoli, posiziona come attenti conoscitori del Paese dalla spiccata sensibilità ecologica.

 

- Sostenere che manca la volontà politica di risolvere il problema del traffico. Enunciare il concetto ex abrupto qualunque sia l'argomento di cui si sta parlando. Valutare se, di seguito, far partire un pippone sulla difficoltà di introdurre un bike sharing degno di questo nome, mentre a (inserire una qualunque capitale nordeuropea) ci sono già arrivati da decenni.

 

- L’autentico dandy metropolitano si è iscritto a Car2Go il primo giorno possibile, ma non è mai andato a ritirare la tessera perché circola solo a piedi e la cosa gli restava un po' fuori mano.

 

- Non dimenticare mai di individuare la causa del traffico nel fatto che la maggior parte delle auto porta una sola persona, mentre basterebbe organizzarsi: intramontabile. Variante veteromaschilista: la causa principale sono le mamme che vanno a prendere i bambini a scuola o a fare la spesa con i SUV.

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