I ladri

Andrea Ballarini

Questa settimana una raccolta di frasi per non farsi mai mancare le idee giuste da spendere quando si parla di ladri. E se vi mancano lo stesso, rubatele.

    - Destra o sinistra sono tutti uguali. Sempre valida, ma attenzione a non esagerare con i classici.

    - Ironizzare su quelli che guidano un'auto fighetta e poi passano un quarto d'ora a inchiavardare un antifurto a forma di scimitarra al volante.

    - Avere fatto lo scrutatore in gioventù e avere trovato una scheda elettorale contenente una fetta di salame e la scritta “Ve siete magnati tutto, magnateve pure questa”. Evitare di accumulare altri episodi.

    - In Italia se rubi una mela finisci in galera, se rubi dieci miliardi ti fanno presidente di qualcosa. Valutare se citare il Jean Valjean de “I Miserabili”.

    - In Italia se chiedi in prestito mille Euro hai il problema di renderli, se rubi dieci miliardi il problema non è più tuo, bensì del Paese, quindi di tutti e perciò di nessuno. Pertanto il problema non esiste.

    - L'era digitale ha reso troppo vulnerabile la sicurezza. Preferire l'affidabilità analogica del paglione rivela un carattere creativo e ribelle alla tirannia delle banche.

    - In un paese normale davanti a tanta corruzione nelle istituzioni pubbliche ci sarebbero le barricate per strade. Convenirne cambiando canale.

    - Possedere un libro intitolato “I grandi ladri” che raccoglie alcuni romanzi di Arsène Lupin, Raffles, Simon Templar, Rocambole e i verbali del processo a Mario Chiesa. Trouvaille bibliofila assai chic da citare.

    - La corruzione è la piaga principale di questo paese. Obiettare che è la piaga principale dei paesi latini.

    - Se qualcuno lamenta che gli abbiano forzato la porta dell'appartamento per rubare due sciocchezze, affrettarsi a commentare che “Non è tanto per quello che hanno portato via, quanto per il danno”. Eventualmente commentare anche il senso di violazione provato.

    - Dire che è inutile impazzire con porte blindate e antifurto, tanto se hanno deciso di rubarti in casa ci riusciranno comunque. Convenirne, ma insistere di volergli almeno rendere difficile la cosa.

    - Rispettare chi riesce a fare un colpo in banca multimiliardario senza spargere una goccia di sangue, perché ci vuole del talento. Chiosare che rubare ai ladri non è reato.

    - Dissertare sull'estetica felliniana dei ladri di questo momento storico. Convenirne.

    - Ammirare Superciuk, il supereroe che rubava ai poveri per dare ai ricchi. Meno retorico e più sincero.

    - Ipotizzare che il probema consista nel fatto che quando si arriva al settimo comandamento si ha già perso la concentrazione. Se l'avessero messo nei primi tre le cose sarebbero andate diversamente.

    - “Naturalmente noi pensiamo subito che, originariamente, questo Com. proibiva il "furto", cioè l'appropriazione indebita dei beni materiali del prossimo. Tuttavia questa interpretazione, anche se è quella tradizionale solleva delle obiezioni sul senso originario di questo comandamento.”
    (Dall'articolo “Il Settimo Comandamento: Non rubare” del sito www.cristianocattolico.it)

    -Ahò, te sparo sai.
    -Non puoi.
    -Perché?
    -Puoi sparare solo per legittima difesa: io non offendo.
    -Va be', allora sparo in aria a scopo intimidatorio.
    -E va be', io non mi intimido e sto qua.
    (Aldo Fabrizi e Totò in “Guardie e ladri”)

    - Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me. (Immanuel Kant, umorista)

    - Domanda filosofica. Ma sono dette “pezze d'appoggio” perché gli scontrini delle note spese di certi politici sono lunghi dei metri?

    - Stigmatizzare che ai ladri vengano dati soprannomi di superoi e trovarlo embematico della confusione mentale di cui è preda il paese.