Il Vaticano

Andrea Ballarini

Anche se la saggezza popolare consiglia di prendersela con i fanti, come non dire la vostra su uno stato a metà tra cielo e terra e che, per quanto riguarda quest'ultima, confina esclusivamente con Roma? Eccovi allora cosa dire se in salotto si parla del Vaticano.

    - Il principale problema dell'Italia.

    - Stigmatizzarne l'opulenza, antitetica alla povertà del Cristo.

    - Ammirarne l'estrema sottigliezza di pensiero.

    - Tuonare contro le sue ingerenze nella vita politica e sociale italiana. Concluderne che il potere temporale della Chiesa non è mai finito.

    - Porre sul tavolo la questione se si possa legittimamente sostenere l'assoluta separazione tra Stato e Chiesa, ma - all'occorrenza - appellarsi all'autorità morale del Papa. Disinteressarsi della discussione suscitata.

    - E' solo un gran giro di soldi. Affermandolo davanti a un bottiglione di vino ci si posiziona come anticlericale vecchio stampo.

    - Iscriversi a gruppi Facebook che auspicano il ritorno della sede papale ad Avignone: situazionismo d'antan.

    - Basta scrivere un libro in cui si dice che in Vaticano si perpetrano nefandezze di ogni genere e si va in classifica.

    - Stabilire la classifica dei papi più amati: evitare. Puerile.

    - Professarsi atei ma dire che, di fronte alle oceaniche manifestazioni di devozione in occasione della morte di Giovanni Paolo II, si è provato qualcosa. Non specificare cosa.

    - Giovanni Paolo I è stato ammazzato, lo sanno tutti. Citare saggi a sostegno della suddetta tesi: trash.

    - Wojtyla ha fatto cadere il comunismo. Corollario: se non ci fosse stato lui, a Berlino avrebbero ancora  il muro.

    - Dispensare con prodigalità la locuzione "Santo subito" attesta ironico scetticismo nei confronti degli slogan mediatici.

    - Citare il titolo del Manifesto in occasione dell'elezione di Benedetto XVI: "Il pastore tedesco".

    - Se qualcuno dice che Ratzinger non è simpatico, chiosare che è penalizzato dall'accento quando parla dei "fostri pampìni"; e comunque, contro “Se sbàlio mi corigerete” non c'è gara.

    - In un contesto saldamente liberale rilevare che Benedetto XVI assomiglia in modo sconcertante a Palpatine, l'imperatore di Guerre Stellari.

    - Rivelare che fino a tempi recenti nei palazzi apostolici esistevano gli Scopatori segreti. Spiegando che si trattava di addetti alle pulizie degli appartamenti papali, si suggerisce dimestichezza con le gerarchie vaticane.

    - Ricordare che la farmacia della Città del Vaticano vende anche farmaci non commercializzati in Italia, ma non gli anticoncezionali. Far seguire considerazioni sull'esplosione demografica del pianeta, la piaga dell'AIDS ecc.

    - Sostenere che Giovanni Paolo II era simpatico, ma Paolo VI molto più progressista.

    - Per rinfocolare una conversazione languente dichiararsi contrari al Concilio Vaticano II. Per cercare la rissa, sostenere provocatoriamente che il papa è infallibile solo dal 1870.

    - Esprimere dubbi sul sollevamento di Gotti Tedeschi dalla presidenza dello IOR perché, memori degli standard di Marcinkus, chiunque avrebbe sfigurato.

    - A Roma i palazzi più belli sono tutti di proprietà del Vaticano.

    - Almeno il Vaticano si sa da che parte sta. Convenirne.