La Coca-Cola

Andrea Ballarini

Più che una bevanda è un manifesto ideologico. Irrinunciabile per alcuni, anima nera del junk food dilagante per altri. Comunque la pensiate, eccovi quel potete dire della Coca-Cola. Enjoy.

    - L'avamposto dell'imperialismo americano nel mondo.

    - Dire che se vi si immerge un chiodo, dopo una settimana non lo si trova più. Se qualcuno lo fa, replicare di essere a conoscenza di questa proprietà, ma con altri oggetti: monete, pinze, chiavi ecc.

    - Evocare gli spot natalizi con la gente che fa il coro sotto l'albero in magica armonia. Astenersi dal cantare il ritornello, sostituendo le parole che non si ricordano con “na-na-na-na-na”.

    - La sua formula è il segreto meglio custodito degli Stati Uniti.

    - Quella vera è solo la classica. Stigmatizzare le varianti per nevrotici Zero, Light, Diet.

    - Stilare la classifica: insuperata quella nelle bottigliette, poi quella in lattina (un po' troppo gassata), poi quella nelle bottiglie di polietilene, ultima quella dei fastfood (annacquatissima).

    - Berla esclusivamente con ghiaccio e spiegare che non è solo per raffreddarla, ma anche per sgasarla. Discutere se la fettina di limone sia una contaminazione sincretistica: i puristi la evitano.

    - Attribuirle la corresponsabilità di uno svariato numero di colpi di stato in Sudamerica, incluso quello in Cile del 1973.

    - Buttare là con nonchalance che tre dei prodotti più venduti al mondo – la Coca-Cola, le Marlboro e la zuppa Campbell – hanno il packaging bianco e rosso: testimonia vasta cultura nel campo della comunicazione e del marketing.

    - Astenersi dal berla perché simbolo di un sistema che si aborre. Vale anche berla nonostante, perché va bene l'ideologia, ma non si può mica rompere i coglioni su tutto.

    - Preferirla alla Pepsi – troppo dolce – che, invece, piace molto agli Americani.

    - Citare alcuni patetici succedanei, tipo la Royal Crown Cola degli anni Settanta.

    - Vantarne il prodigioso potere digestivo cui nulla resiste, neppure la cassoeula.

    - E' perfetta per rendere alle cromature dei lavandini il perduto splendore. Spiegare che ciò accade in virtù dell'acido ortofosforico.

    - Avanzare la teoria secondo la quale la forma della bottiglia sarebbe ispirata a Mae West con l'abito aderente detto hobble skirt.

    - Favoleggiare del suo potere allucinogeno se bevuta con un'aspirina.

    - Se in gioventù si è soggiornato negli States, non mancare di raccontare che i teenager locali la usavano come anticoncezionale. Lascia immaginare esperienze di vita variegate e outrées.

    - Se qualcuno la nomina, trovare il modo di citare “La società dello spettacolo” di Guy Debord. Meno si spiega il nesso, maggiore è l'effetto.

    - Dire che per definire le leggende nate intorno alla Coca-Cola è stato coniato il termine "cokelore": posiziona come attenti critici della contemporaneità.

    - Se il contesto lo consente, ammettere di averla bevuta per primeggiare nelle gare di rutti. Evitare di raccontare del compagno di classe che recitava "L'infinito" di Leopardi ruttando.