Il Capodanno

Andrea Ballarini

Anche quest'anno ci si dibatte nel dilemma: casa o ristorante? Festona o brindisi con pochi intimi? Sfrenatezza o sobrietà? Comunque la pensiate sulla notte di San Silvestro, eccovi alcune idee di pronto impiego per non fare la fatica di pensare neanche a Capodanno.

    – Verso ottobre cominciare a dire che quest'anno a San Silvestro non si farà niente.

    – Trovare irritante la necessità di divertirsi per forza a Capodanno lascia intendere un animo non banale.

    – Rifiutarsi decisamente si trascorrere San Silvestro in un locale: c'è un affollamento spaventoso, costa tutto un'enormità, si mangia malissimo e si sta in mezzo a degli sconosciuti.

    – E' molto chic non fare nulla a San Silvestro, ma uscire la sera di Capodanno, quando la città è deserta.

    – La cosa migliore è cenare con due amici veri e basta. Convenirne.

    – Stigmatizzare la qualità deplorevole degli champagne che vengono stappati a mezzanotte. (Vedi seguente)

    – Nominare almeno due marche di champagne sconosciute e dichiararle insuperabili. (Vedi seguente)

    – Brindando ricordare sempre che un ottimo spumante italiano non ha nulla da invidiare agli champagne francesi.

    – Aborrire il trenino.

    – Rivalutare il trenino, purché con ironia.

    – Il capodanno è bello, ma sulla neve.

    – L'ultimo dell'anno andare a letto prima del solito con un buon libro denota uno spirito anticonformista alieno alla massificazione del pensiero.

    – Censurare quelli che l'ultimo dell'anno vanno a letto con un buon libro per essere diversi dagli altri, che a ben guardare è un atteggiamento conformista anche quello.

    – Se qualcuno propone il bacio sotto il vischio, anche se si è laureati in antropologia evitare dissertazioni su “Il ramo d'oro” di James Frazer. Al massimo spingersi fino a “Asterix e il falcetto d'oro”.

    – Il Capodanno è molto meglio del Natale perché non c'è il problema dei regali. Convenirne.

    – Ricordarsi di dire che i cenoni delle feste sono un incubo, quindi strafogarsi senza ritegno perché la festa è la festa.

    – Qualunque sia la dose di lenticchie che vi è stata data, chiederne ancora. Contestualmente spiegare al vicino che portano soldi. Astenersi dall'elencare usi, costumi e tradizioni della propria regione.

    – Chiedere con aria pensosa perché si dice “cin-cin”. Sparare ipotesi a casaccio. Sono tutte valide tranne dire che è perché ricorda il suono dei bicchieri: scontata.

    – Piangere la scomparsa dello zampone non precotto e vantarne l'incomparabile gusto. Valutare se illustrare la differenza dell'impasto da quello del cotechino.

    – Dire che le feste comandate vi mettono tristezza, specie il veglione di San Silvestro.

    – E' molto avanti festeggiare il capodanno a Sidney per essere i primi a inviare l'sms di auguri.

    – Schernire gli idioti che mandano gli sms di auguri senza firmarsi.

    – Gli americani saranno anche dei bambinoni, ma la mezzanotte a Times Square è insuperabile. Dirlo con nonchalance lascia immaginare uno stile di vita internazionale.

    – Dibattere accanitamente se sia più triste “Brigitte Bardò-Bardò”, “Brasil” o “Meu amigu Charlie Braùn”. Valutare se citare la saudade e/o Tabucchi.

    – “Chi non …, non … tutto l'anno.” Quindi ridere della propria stessa battuta. (*)

    *Inserire al posto dei puntini un verbo a piacere.