Acquisti on line
Natale, tempo di acquisti. Shopping forsennato? Risse nei negozi? Lotta all'arma bianca per l'ultimo gadget in promozione? Quest'anno dimenticatevi tutto questo, ma ricordatevi di dire la vostra sullo shopping online. E, naturalmente buon Natale.
- Diffidarne.
- Sono il futuro.
- Dichiarare che sarebbe magnifico se si potesse comprare anche il pane così.
- Temere di dare il numero della propria carta di credito in rete. Irridere chi lo afferma, adducendo vaghe spiegazioni del calcolo delle probabilità.
- Stigmatizzare il misoneismo di chi non si fida della rete. Del resto, al giorno d'oggi la privacy non esiste più. E alle nuove generazioni sta bene così. Fare seguire considerazioni sociologiche a caso.
- E' il modo più intelligente di fare i regali di Natale, perché si risparmia tempo, si possono valutare i prodotti nei dettagli, la scelta è infinita e si evita la ressa.
- E' un modo deteriore di fare acquisti perché si può impazzire vagando all'infinito da un sito all'altro, senza contare la perdita del rapporto umano.
- Se qualcuno sfoggia un gadget bizzarro vantandosi di averlo comprato a Los Angeles è molto avanti mostrare un oggetto comunissimo acquistato in un sito californiano.
- Se si parla di libri, apprezzare la convenienza dei bookshop online, ma dire di non poter rinunciare al feticistico giro in libreria: sfogliare, odorare, guardare le figure ecc. (Vedi seguente)
- Non ricordare da quanto tempo non si vada più in libreria, perché acquistate su internet. Chiosare che, peraltro, in libreria un libro uscito da più di sei mesi è introvabile.
- Dichiarare di essere costituzionalmente un organismo offline evidenzia un atteggiamento sanamente disincantato nei confronti della modernità.
- Solo i cafoni arricchiti acquistano beni di lusso online. Convenirne e puntualizzare che è roba da oligarchi russi.
- In Italia lo shopping online non decollerà mai perché manca un servizio postale rapido. Negli Stati Uniti, invece, se ordini una cosa al mattino, la sera stessa ce l'hai. Eventualmente arrivare ad azzardare il numero di ore necessarie per la consegna.
- Dimostra sagacia farsi recapitare tutti gli acquisti in ufficio, perché lì c'è sempre qualcuno.
- Essere contrari all'acquisto di capi d'abbigliamento, perché non si possono provare. Ammettere la pratica solo per quegli australiani che vivono a migliaia di chilometri dalla civiltà.
- Illustrarne i benefici effetti sul vostra coppia da quando non vi dovete più trascinare come un lemure al seguito della fidanzata in frenesia da shopping.
- Da quando la carta di credito ha introdotto il PIN fare acquisti in negozio è una tragedia, perché dopo tre inserimenti errati si blocca tutto. Quindi internet è una scelta di sopravvivenza. Fare partire una cospicua pippa sociologica sulla psicologia dei nuovi consumatori.
- In un consesso intellettuale buttare lì che alcuni portali di internet, per certi versi (non spiegare quali), possono essere considerati dei non-luoghi secondo la celebre definizione di Marc Augé. Non è necessario conoscere altro di Marc Augé.
- Vivere nel costante terrore che il figlio piccolo vi sottragga i codici della carta di credito e vi svuoti il conto con acquisti dissennati di Gormiti.
- Ormai la nostra vita dipende da un numero sempre più elevato di codici, PIN e password. Contestualmente istituire un audace parallelo tra l'antica arte della crittografia e i moderni linguaggi giovanili: abbreviazioni da sms, emoticon, hashtag ecc.
- Piangere l'estinzione dello sconto. Se qualcuno obietta che internet è tutto uno sconto, chiudere la discussione dichiarando di sentirsi culturalmente più affini alla trattativa magrebina.


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