L'aria condizionata

Andrea Ballarini

Di questi tempi se ne fa un gran parlare. C'è chi la odia, chi non la vuole neppure sentir nominare. Chi senza non saprebbe neanche alzarsi alla mattina e andare in ufficio. Eccovi i pro e i contro che non potete evitare di considerare quando la discussione tocca l'aria condizionata.

    – Fa malissimo.

    – Senza non si può più vivere.

    – Non è tanto l'aria condizionata che fa male, quanto l'escursione termica ogni volta che si entra o esce da una stanza condizionata.

    – Le si può facilmente attribuire le cause di qualunque calamità, da quelle personali (il blocco della digestione) a quelle planetarie (il buco dell'ozono).

    – Non mancare di rievocare le parole di un recente ministro della salute dada che suggeriva agli anziani di trascorrere più tempo nei supermercati.

    – Dormire con l'aria condizionata è un deliberato tentativo di suicidio. Se qualcuno lo afferma, replicare immediatamente che dipende da come la si usa. Eventualmente aggiungere di gradire temperatura e umidità adatte alle conifere.

    – Che faccia male è pura superstizione. Avvalora la tesi il fatto che la usino persino negli ospedali.

    – Sentenziare che l'importante è pulire con regolarità i filtri.  Contestualmente stilare elenchi di malattie virulente, e potenzialmente letali, propagate dall'aria condizionata. Portare esempi di interi uffici decimati.

    –  Ricordare quando era considerata uno status evidenzia una solida tempra sociologica.

    – Osservare che si è più o meno tutti diventati adulti senza conoscerla. Approfittarne per scagliarsi contro i bisogni indotti da uno stile di vita dissennatamente consumistico.

    – La peggiore è quella dell'automobile. Non spiegare per quale ragione, accettarlo come un articolo di fede.

    – Dire di non conoscere nessuno che usi la parola climatizzatore invece di condizionatore, a eccezione dei venditori di automobili.

    – Detestare quei tassisti che non la usano, pur avendola, e che dichiarano di non farlo perché non la sopportano, mentre in realtà è chiaro che cercano solo di risparmiare benzina.

    – Notare come chi non possieda un condizionatore raramente resista alla tentazione di spiegare al prossimo perché sia meglio non averlo.

    – Considerare pensosamente che ci sono quelli che, pur avendo il condizionatore, non lo usano per rispetto dell'ambiente. Ammirarne lo stoicismo, ma tenersi lontani da certi livelli di integrità morale.

    – Rilevare che in America la tengono mediamente a una temperatura di quattro o cinque gradi più bassa rispetto all'Europa. Notazione che fa intuire uno stile di vita internazionale. (Vedi seguente)

    – In Asia la tengono al limite dell'assideramento. Contestualmente alludere all'entusiasmo per una tecnologia acquisita di recente, facendo il parallelo con quanto è accaduto in Italia negli anni Cinquanta con l'automobile.

    – Evocare con orrore una trasvolata atlantica con temperature all'interno dell'aereo di poco superiori a quelle all'esterno.

    – Aborrire la fioritura dei condizionatori sulle facciate dei palazzi rivela un'acuta sensibilità estetica. Di seguito far partire una pippa sui prezzi richiesti dal progresso, quindi valutare se concludere con: "Del resto, mica possiamo continuare a circolare con i calessi".

    – Preferire il ventilatore, che muove l'aria ma non la raffredda.

    – Detestare il ventilatore, che muove l'aria, ma non la raffredda e pertanto è di fatto inutile.

    – Il ventilatore è sempre mortale. Meglio allora la pala da soffitto che è orribile ma funziona (per il resto vale tutto quanto detto per il ventilatore).

    – Ricordare con tenerezza i condizionatori mobili degli anni Settanta, che obbligavano a fare dei buchi di venti centimetri di diametro nelle finestre.

    – Se si parla di aria condizionata, generalmente riscuote consenso chiedere con aria filosofica e vagamente blasé: “Ma condizionata da chi?”