Gli animali domestici
Cani, gatti, canarini, pitoni, criceti, a ciascuno i suoi. Ecco qualche concetto da spendere con nonchalance quando la conversazione tocca l'argomento amici dell'uomo.
– Il cane è il miglior amico dell'uomo. Se qualcuno dice questa frase puntualizzare che deve trattarsi di qualche altro uomo.
– Alcuni sostengono che in casa gli animali soffrono e che quindi sia necessario avere il giardino. Nel caso, rivelare di aver avuto un chihuahua divorato dal gatto dei vicini.
– Lamentare l'inarrestabile ecatombe di pesci nonostante l'acquario tecnologico, mentre vostra zia ha lo stesso pesce rosso da quindici anni in una boccia sopra la tv.
– Il mio cane non sa starmi lontano, il mio gatto, invece, si ricorda di me solo quando ha fame. Di seguito domandarsi che bisogno si abbia della compagnia di un incapace e di uno stronzo.
– Quelli che tengono in casa dei pitoni lo fanno solo perché non hanno mai letto Freud.
– Essere contrari alla pena di morte con un'eccezione per quelli che portano il cane a fare i bisognini sotto le portiere delle auto.
– Scagliarsi contro il luogo comune che vuole i bastardini più intelligenti. Continuare fino a che qualcuno non afferma che ogni luogo comune ha un fondo di verità. In questo caso la sfida diventa fargli dire che, in effetti, gli ebrei sono più intelligenti o che i neri hanno dei fisici pazzeschi.
– Notare che una volta i cani e i gatti di casa mangiavano gli avanzi e stavano benissimo, mentre adesso mangiano dei prodotti selezionatissimi e muoiono tutti di tumore.
– Nelle pubblicità dei cibi per gatti ci sono quasi sempre delle donne sensuali, mentre in quelle di cibi per cani compaiono spesso dei fattori toscani. Segnalarlo attesta una raffinata sensibilità sociologica.
– Detestare tutti i film e i telefilm che hanno per protagonisti dei cani, da Rin Tin Tin al Commissario Rex. Specialmente il Commissario Rex.
– Essere diventati adulti nella convinzione che il Lassie fosse una razza specifica ed esserci rimasti male quando si è scoperta l'esistenza dei Border Collie.
– Avere sempre sperato che Gatto Silvestro riuscisse a mangiarsi l'odioso volatile senza la erre. Ricordarli entrambi come testimonial di una nota marca di pelati.
– Ma i cani poliziotto quando fiutano la coca all'aeroporto come fanno a non sballarsi?
– Maometto per non svegliare il gatto che si era addormentato sul suo mantello ne tagliò una falda. Chiedersi cosa avrebbe fatto se ci fosse già stata la tastiera del computer.
– Il canarino è un animale stupido: trascorre tutta la vita in una gabbia minuscola, gli danno da mangiare quel tanto che basta a tenerlo in vita e lui canta pure per il padrone. Evitare di dire questa frase ai colleghi d'ufficio.
– Citare Fritz il pornogatto, eroe underground degli anni '70, rivela una profonda cultura cinematografica. Condannare il doppiaggio dello slang newyorkese di Fritz in un patetico ciociaro.
– I cani con il cappottino fanno una tristezza superata solo da certi bambini vestiti da Pierrot a Carnevale.
– Perché cani e padroni finiscono per assomigliarsi mentre con i gatti non accade?
– Il labrador era un cane molto bello finché non è diventato uno status symbol, proprio come la bicicletta con i freni a bacchetta, la station wagon e la casa a Capalbio.
– Per sciogliere l'atmosfera durante una cena intellettuale, domandare chi si ricorda come si chiamava il coniglietto vibratore di Carrie Bradshaw.
– Durante una cena informale valutare se dire che il gatto ha lo stesso sapore del coniglio e chissà quante volte lo si sarà mangiato senza saperlo.
– Davanti a una gabbia di criceti è elegante chiedersi come passassero il tempo prima dell'invenzione della ruota.


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