Xi Jinping (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi.

Le quattro agende di Trump, May, Putin e Xi: è la settimana del sottosopra

Mario Sechi

Sette giorni fitti di appuntamenti e decisioni che potrebbero cambiare molte cose: dai dati economici post Brexit, a quelli di Germania e Francia. In Italia, domani c'è la Consulta sulla legge elettorale

 

Santa Emerenziana.

 

La settimana del sottosopra. Il mondo corre. Trump parte con un’agenda fitta di appuntamenti, il più importante è quello con Theresa May venerdì alla Casa Bianca, mentre l’Alta Corte di Londra domani e il tribunale di Dublino entro il 27 gennaio si pronunciano sull’articolo 50 del Trattato europeo che deve far scattare la procedura di exit del Regno Unito e tra 48 ore escono altri numeri sulla crescita post-Brexit che potrebbero seppellire definitivamente gli economisti che avevano previsto il disastro in caso di "leave". Per ora non c’è e domani è un altro giorno. I giudici si riuniscono anche in Italia: domani la Corte Costituzionale decide sui nove punti della legge elettorale che tradotto in politica significa, de facto, incidere sulla durata delle Camere e del governo Gentiloni. In Francia, sempre domani, escono gli indici pmi sulla manifattura e i servizi e valgono decisamente più delle chiacchiere al caviar tra Macron, Valls, Montebourg e Hamon. Gli stessi indicatori sull’industria escono in Germania (e gli indici sulla fiducia di imprese e consumatori) e qui sono numeri pesanti che valgono il futuro dell’Europa, viste le difficoltà di Angela Merkel nella caccia al quarto mandato da cancelliera e la sfida lanciata da Trump con la riapertura dell’Anglosfera. A proposito, che fa l’Europa? Non si sa, essendo ormai una pura astrazione istituzionale, le quattro agende da tenere d’occhio sono quelle di Donald Trump, Theresa May, Vladimir Putin e Xi Jinping. E quella italiana? Se vi appassionano l’eterna lotta fratricida nella sinistra e l’inconcludente lavoro del Parlamento… Buona giornata.

 

Agenda Trump. The Donald sta preparando una serie di executive orders su commercio internazionale e immigrazione. Il presidente ha intenzione di sfruttare i primi cento giorni per disegnare il corso del suo mandato. Poi c’è l’incontro fondamentale con Theresa May, un appuntamento che per l’Europa potrebbe avere l’effetto che ha la Kriptonite per Superman. Il generale Mattis è stato confermato alla guida del Pentagono, John McCain e Lindsey Graham hanno dato il via libera alla nomina di Rex Tillerson al Dipartimento di Stato, il dossier delicato a questo punto è la nomina di Mike Pompeo alla Cia. Alla Casa Bianca è il momento di Reince Priebus, il capo dello staff, l’uomo macchina della legislazione motorizzata di Trump, uno schiacciasassi.

 

Agenda Putin. E’ il nuovo leader del Medio Oriente, tanto che i palestinesi sperano nella prossima organizzazione di una conferenza di pace a Mosca. Putin si è incontrato con Yury Trutnev, il suo plenipotenziario nei territori orientali (il 36% del territorio dell’immensa Russia), un’area vitale per gli interessi strategici del paese. Oggi escono i dati sulla produzione industriale, il flusso di investimenti in Russia è in aumento, i mercati scommettono su una distensione dei rapporti con Washington e la fine delle sanzioni.

 

Agenda May. Il primo ministro del Regno Unito oggi svela il suo piano per l’industria inglese, annuncerà un investimento da 170 milioni di sterline nell’educazione tecnica degli studenti, attende l’esito della decisione dell’Alta Corte sulla Brexit e prepara l’incontro con Trump. Sta marciando a passo di carica.

 

Agenda Xi. Esponenti del governo delle Filippine sono a Pechino per negoziare un accordo economico da 15 miliardi di dollari, la missione segue quella di una delegazione cinese a Manila avvenuta lo scorso novembre. Il presidente Xi sarà a capo di una nuova commissione speciale che avrà il compito di accelerare la trasformazione dell’industria della Difesa e la costruzione di un nuovo arsenale strategico. La Cina prepara la futura guerra del Pacifico.

 

Agenda Renzi (pare che esista). Si attende la decisione della Corte Costituzionale sulla legge elettorale. Sono in discussione nove punti, ma la questione tecnica interessa relativamente i partiti politici. Domani i giudici leveranno l’ultimo ostacolo sull’agenda di Renzi. Il segretario del Pd vuole votare a giugno, il premier Gentiloni vuole restare in sella. Tutto come previsto. L’ipotizzata nomina di un esponente vicino a Mediaset nel consiglio dell’Agcom ha riacceso lo scontro nel partito. L’inciucio è in corso, ma anche no, Renzi sa che il tempo logora la sua leadership. Siamo nel campo italiano del provvisorio, dunque permanente.

 

Agenda Montecitorio. Avete visto cosa sta succedendo là fuori? Il mondo cambia, Trump rivolta il commercio, la Cina diventa alfiere del globalismo, Adam Smith si è trasferito a Pechino, l’Homo Davos è in crisi d’identità, e il Parlamento italiano di fronte a questo sottosopra non si fa cogliere impreparato, cribbio. Ecco l’ordine del giorno: oggi in Aula la discussione sulle linee generali della proposta di legge: Disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico. E’ l’Italia ciuf ciuf e nessuno la salverà dal deragliamento.

 

23 gennaio. Nel 1933 nasce l'Istituto per la Ricostruzione Industriale, Benito Mussolini lo affida a Alberto Beneduce. Sarà il volano dell’industria italiana nel dopoguerra. Dopo la sua liquidazione, è sparita la politica industriale italiana.

 

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