
Mr Loverman
Playground, 299 pp., 17,50 euro
C’è chi ha diritto a una sola vita, e la spreca, e chi, invece, ne ha due, che porta avanti contemporaneamente e in parallelo”. Barrington Jedidiah Walker è nato ad Antigua, ha settantaquattro anni, è il marito di Carmel, il padre di Donna e Maxime, il nonno di Daniel e vive da quarant’anni ad Hackney, un sobborgo nella periferia di Londra (dove “puoi avere gli stessi vicini di casa per ottant’anni e non scambiarci nemmeno un saluto, a meno che non scoppi la guerra e tu debba condividere con loro il rifugio antiaerei”). Barrington, benestante e proprietario di case, è, anche, da sessant’anni, l’amante segreto di Morris, il suo migliore amico, cresciuto con lui nell’isola caraibica e come lui trasferitosi a Londra negli anni Settanta. Mentre Morris non è più sposato e abita da solo in un piccolo appartamento, Barrington vive ancora con la sua Carmel che, Bibbia tra le mani e “piedi infilati in quelle scarpe vagamente ortopediche che le donne portano quando non sono più interessate ad attrarre gli uomini”, è ingenuamente convinta che suo marito sia un gran seduttore di donne (“c’è una sola ragione per cui un uomo non torna a casa… ed è perché sta fornicando con qualche puttanella”). Bernardine Evaristo in questo suo sesto romanzo – libro dell’anno per l’Observer nel 2013 e vincitore del Jerwood Fiction Uncovered Prize nel 2014 – racconta con ironia una bella storia d’amore. “Mr Loverman” si apre nel marzo del 2010 più o meno quando Barrington crede sia arrivato il momento di chiedere il divorzio e andare a vivere finalmente con Morris: “Morris, l’anno prossimo faremo settantacinque anni. Mi sembra incredibile, che ne dici se passassimo l’ultimo quarto della nostra vita insieme… con discrezione?”. Pur non vivendo più da tempo ad Antigua dove l’amore tra due persone dello stesso sesso è considerato ancora oggi un reato, e ammettendo di non essere pronto per un’unione civile (“Non siamo Elton John e David Furnish”), Barrington nutre ancora il timore che una decisione del genere possa trascinarlo nel “baratro dell’emarginazione sociale”. Avrà il coraggio di iniziare davvero una nuova vita insieme al suo Morris? Tutto il romanzo gira intorno a questa domanda e, ricorrendo alle storie del passato dei protagonisti e delle loro famiglie, Evaristo affronta i temi storici e contemporanei dell’immigrazione, dell’integrazione razziale e soprattutto del sesso. Mentre le pagine sull’amore segreto sono coraggiose e divertenti, quelle sul rapporto di Barrington con le figlie sono un po’ forzate e costrette in lunghi dialoghi. Vengono però riscattate dai racconti di Carmel che, se nelle parole del marito appare come una donna disillusa e bigotta, a tratti violenta, rivelano una realtà totalmente diversa. Sposatasi giovanissima e bellissima a sedici anni, Carmel ha aspettato troppo a lungo che il marito l’amasse. Ignorata e ingannata dall’indifferenza (“è come se tu fossi sposata con te stessa”), si è costruita anche lei una seconda vita iniziata nascondendo dentro la Bibbia i romanzi di Barbara Cartland. E poiché in fondo tutti offriamo al mondo versioni accuratamente elaborate di noi stessi, questo non resterà il suo unico segreto. Bernardine Evaristo, nata da mamma inglese e padre nigeriano, è cresciuta a Londra dove vive con suo marito. Poetessa e critica letteraria, ha lavorato per il teatro e ha collaborato con il sassofonista Andy Sheppard e la pianista Joanna MacGregor per il City of London Festival nel 2003. Insieme a Glenn Patterson, ha rappresentato la Gran Bretagna, al Literaturexpress Europa 2000, che ha portato un centinaio di scrittori europei in un viaggio di sei settimane in treno passando per diciannove città, tra cui Madrid, Parigi, Bruxelles e San Pietroburgo.
MR LOVERMAN
Evaristo Bernardine
Playground, 299 pp., 17,50 euro